Giu 20

 

 

Line up: Daniel Melani – vocals on track #1, Edoardo Peruzzi - vocals on track #5, Lorenzo “Bobby” Masi - vocals on track #7, Smilzo - vocals on track #9, Mr. Jack - vocals on track #11, Gabriele Bellini - guitars all tracks and vocals #2, bass and drum programming #10, Giacomo “Jac” Salani – bass on tracks #1 #5 #6 #7 #9 #11, Michel Agostini - drums on tracks #1 #2 #3 #5 #6 #7 #8 #9 #11, Lorenzo “Bug” Meoni - bass on tracks #2 #3 #8.

Tracklist: Veritas Filia Temporis, Inverso, Metaverse Era, Afterall, Resilient Moment V.O.R., Rockdown, Air On The G String, Element, Only One Planet, The Whole

Molti di voi sapranno (perlomeno chi segue i miei scritti da anni, dai tempi in cui militavo su “Flash” magazine ecc....) del mio incommensurato amore per lo strumento a sei corde, per tutti i miliardi di suoni che scaturiscono da una chitarra. Sono un chitarrista mancato, lo ammetto, ma ho paura che, anche se avessi proseguito a strimpellare la chitarra e avessi iniziato a suonare in qualche band, la mia qualità sarebbe sempre rimasta sullo scarso andante. Tanté. Infatti ho riversato il mio amore seguendo le sorti della maggior parte dei guitar hero apparsi sul pianeta terra, dai grandi eroi dei sixties/seventies all'epoca Mike Varney e i “velocisti” della sei corde ottantiana, fino ai giorni nostri. Beh...ammetto di avere una bella collezione di questi personaggi e, ogni qualvolta me ne capita uno “nuovo” sotto tiro faccio mia la recensione....costi quel che costi. Lo ammetto: Mr. Bellini non lo conoscevo ed è stata una graditissima sorpresa ascoltare le gesta di questo autentico axe man, maestro di chitarra e con oltre trent'anni di carriera alle spalle; non un “nuovo” guitar player giammai...bensì un musicista con la 'M' maiuscola che ha già partorito una moltitudine di album solisti e altri side project. Prima cosa, è italiano, e questo mi fa godere a mille; siamo sempre stati offuscati dal fenomeno straniero relegando sovente gli eroi nostrani in secondo piano. Sbagliato!!! Gabriele partorisce un album non strumentale ma anzi, con l'ausilio di diversi vocalist e di liriche in inglese ed in italiano, e tutto fila via nel migliore dei modi con una fluidità stupefacente senza annoiare anzi, ammaliando, traccia dopo traccia l'ascoltatore. Il nostro ha una tecnica sopraffina, è assolutamente originale e, se proprio volete un termine di paragone, a tratti e solo in alcune song sembra di percepire il sound del nostro Alex Masi oramai americanizzato dagli anni ottanta. Bellini riesce ad unire stili differenti dal rap, anzi la trap, al metal, dal crossover all'avanguardia sonora, dall'heavy rock alla sperimentazione. Ho detto trap?!?!? Eh si....e non dico una stupidata, ascoltate attentamente cosa il maestro riesce ad amalgamare insieme su “Element” con un trapper “Smilzo” alla voce, un risultato assolutamente imprevedibile e...godibilissimo! Nella strumentale “Only One Planet“ compare lo spettro del già menzionato Alex Masi nel periodo del suo capolavoro “Attack of The Neon Shark”, il tutto però, sempre con l'originalità del sound di Roberto che non “deve nulla a nessuno” ed altra chicca è “Metaverse Era” un turbinio di “suoni e colori” che fa spaziare la mente, fa volare le immagini rendendo la vostra stanza un cosmo pieno di stelle. Un brano fantastico. Se amate invece il suono ed il calore di una chitarra acustica, il suo manto velato di eufonie sempre sostenute da una tecnica sopraffina, fate vostra la traccia “Afterall”. Pregevoli anche le song cantate tra cui menzionerei “Inverso”, tra l'altro con Bellini alla voce che si dimostra anche buon vocalist. Brano rock a tratti sperimentale e comunque carico di energia. Molto interessante la parte vocale di Edoardo Peruzzi nella bella rock song “Resilient Moment “ che sembra una versione più heavy degli INXS. Direi di fermarmi, altrimenti scrivo due pagine di recensione e, onestamente, non sarebbe sbagliato considerato il valore di questo album ….ma lascio a voi la gioia di scoprirne tutti i segreti. Da avere assolutamente!
https://www.facebook.com/gbgabrielebellini/

Roby Comanducci

 

 

Line up: Joel Hoekstra - guitars, Girish Pradhan -lead vocals, Vinny Appice - drums, Tony Franklin - bass, Derek Sherinian – keyboards, Jeff Scott Soto - backing vocals

Tracklist: Everybody Knows Everything, Crash Of Life, Damaged Goods, Torn Into Lies, Far Too Deep, Not Tonight, Over You, I Would Cry For Love, Don't Have Words, Find A Way, You're Right For Me, Through The Night

Ci sono alcuni casi in cui si parla di album della maturità, in questo caso invece, l'evoluzione si sviluppa tutto all'interno di 12 tracce tirate al limite della velocità, come fossero una scalata in montagna a 200 all'ora. I Joel Hoekstra's 13 tornano con un nuovo album veramente ricco di gas sull'acceleratore sopra una splendida autostrada americana polverosa, al tramonto, quel momento della giornata in cui tutti i colori si tingono di rosso fuoco e la malinconia della sera fa capolino durante un energica sgasata della vostra Harley Davidson. Il chitarrista californiano attualmente nei Whitesnake ma con alle spalle numerose collaborazioni, dai Nightranger a Cher, la Trans-Siberian Orchestra e Michael Sweet degli Stryper, riparte col suo progetto solista e si fa accompagnare all'imbocco di questa autostrada da fedelissimi compagni di viaggio, già adocchiati nei precedenti lavori come Derek Sherinian alle tastiere, Jeff Scott Soto ai cori, Tony Franklin al basso, Vinny Appice alla batteria e Girish Pradhan alla voce (e che voce) non presente però nel precedente lavoro. Negli ultimi anni, Joel ha pubblicato gli album acclamati dalla critica "Dying to Live" e "Running Games" dal suo side project Joel Hoekstra's 13. Ha anche pubblicato tre album solisti strumentali. Hoekstra, come nei precedenti lavori, ha gestito la maggior parte del processo creativo, supervisionando la produzione, la scrittura delle canzoni e l'arrangiamento (musica e testi) per questo potentissimo nuovo album. Come detto, l'album è una scalata alla maturità, parte con un pezzo molto hard rock, deciso e graffiato: “Everybody Knows Everything”, prosegue con la potente e intensa “Crash Of Life” che merita pienamente di dare nome all'album. “Damaged Goods” continua sulla strada dell'energia, ma a un certo punto arriva il calore malinconico del tramonto, con la ballad “Torn Into Lies” intensa e poetica, che assieme a “Over You” regalano momenti di vera passione. Raggiungiamo la massima aggressività sonora in “Far Too Deep”, con riff di chitarra davvero taglienti. Torna il sano hard rock con la traccia successiva: “Not Tonight”. “I Would Cry For you” e “ Find Away” dimostrano un grandissimo eclettismo musicale, passando da un suono spiccatamente anni 80 a un pianoforte Hammond dal fortissimo sapore di bourbon. “Don't Have Words” è un eccezionale prova vocale di Pradhan, potente e graffiato come in nessuna altra traccia e ci porta di nuovo tanta polvere sulla strada, ascoltarla con la mano lontano dal gas, potreste provare un forte bisogno di accelerare al massimo, alzare il volume! Chiusura del cerchio perfetto con”Through The Night” che non è solo una canzone ma un caldo abbraccio, per salutare tutti e darci appuntamento al prossimo viaggio. Che dire... io ci saro!

Iven