INTERVISTA “FUZZ FUZZ” FRANCESCO PASCOLETTI

Vi proponiamo questa intervista fiume fatta ad un autentico “mammasantissima” dell'editoria e giornalismo rock/metal italiano; leggete le sue opinioni e le interessanti conclusioni e informazioni che derivano da oltre 30 anni di militanza nel nostro beneamato rock world!

Intervista by Roby Comanducci

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Francesco Pascoletti - editor & publisher
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CLASSIX/CLASSIX eXtra! - old & new classic rock
CLASSIX METAL/CLASSIX METAL eXtra! - old school heavy metal
RRAZÖRR - new underground metal
WANTLIST - free reviews-only magazine
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Buonasera Roberto, ti ringrazio molto per questa intervista e scusa se ci ho messo un bel po’ di tempo per risponderti!!!! Ti assicuro che non è la solita sviolinata o il “thank you Cleveland, you’re the best” di prammatica. Per me, che sono sempre stato dall’altra parte, che ho posto le domande per le interviste, che ho commissionato, editato, tagliato, corretto, allungato e rammendato interviste, che spesso ho dovuto anche migliorare le interviste della pseudo rockstar imbecille, che rispondeva in maniera approssimativa o pedante, è sempre un piacere trovarsi nel ruolo opposto, essere quello che deve rispondere. Cerco sempre di farlo divertendomi a trovare qualche spunto nuovo, soprattutto in questo periodo dove, grazie anche alle nuove pubblicazioni, all’uscita della rivista Wantlist freepress, distribuito gratuitamente nei negozi di dischi, mi sono trovato a rilasciare parecchie interviste. Cerco sempre di riuscire a colorare una risposta, magari buttandoci dentro 3 o 4 cazzate mescolate a 2 o 3 cose vere, moltiplicate per un paio di robe di cui non mi ricordo niente e divise per l’unica cosa che ha senso dire! Scherzi a parte, il minimo che si deve fare è rispondere con sincerità e originalità a ogni domanda… peccato che siano in pochi a capirlo, ecco perché si leggono tante, troppe interviste noiosissime!!!

Anche se sei conosciuto nel settore, potrebbe essere che alcuni - magari i rocker più giovani - non sappiano nulla delle tue gesta.....

Non ho nessun problema a spiegare chi sono, fa parte del gioco e amo farlo, perché ti assicuro che ogni mese c’è qualcuno che ci scrive o si fa vivo sul nostro webStore (www.sayyespublishing.bigcartel.com) comprando uno scatafascio di arretrati e ammettendo che ancora non ci conosceva! Questo dimostra che si può fare di tutto, dire di tutto, essere sempre online e trovare tutti i tag più giusti, ma è impossibile raggiungere tutti. Viviamo in un tempo strano: una volta, più a lungo stavi on the road e più a lungo facevi un lavoro, più persone ti conoscevano, oggi c’è troppo di tutto, troppe informazioni, troppi nomi, troppi personaggi, troppa comunicazione, troppa offerta e ovviamente troppa distrazione. A me, come anche a Gianni Della Cioppa o a qualcuno dei collaboratori che lavorano con noi fin dall’inizio, ovvero da metà degli anni ’90, capita di sentirci dire: “Vi seguivo tanto ai tempi di Metal Shock, ma che fine avete fatto?”. Eppure noi ogni mese, ogni fottuto mese, da trent'anni a questa parte, abbiamo buttato fuori una rivista, siamo stati sempre presenti, abbiamo avuto decine di progetti!!! Però lo capisco, non mi offendo, e mi fa riflettere sul futuro: se anche di noi Grandi Anziani la gente si dimentica o ci perde dal suo radar, oggi tutta questa overdose di informazioni, questo dare neanche 60 secondi ad ogni singolo evento o notizia priverà le nuove generazioni di ricordi, punti fermi o di quel bagaglio di piccole, stupide conoscenze che però ci fanno tanta compagnia.

Raccontaci qualcosa di te quindi.... sei in pista fino dai primi anni ’90, come hai iniziato?

Io sono semplicemente una di quelle persone fortunate che ha fatto della sua passione non solo un lavoro, ma la sua vita! Poi naturalmente c’è quella storia che ti dice “stai attento a quello che desideri, perché potresti ottenerlo!”… E infatti, vivere scrivendo di musica, ascoltando musica, parlando di musica non solo è difficile, ma a volte diventa una dannazione. Per me è iniziato tutto nel 1990, quando è partita la collaborazione man mano sempre più continuativa con il quindicinale Metal Shock, poi è diventata un’esperienza splendidamente professionale nel 1994 quando di Metal Shock sono diventato caporedattore. L’avventura si è trasformata in qualcosa di ancora più importante, perché ha cominciato ad essere una “cosa” mia al 100%, nel 1997, quando ho fondato il mensile Psycho!, che probabilmente è stata, senza giri di parole, ma sulla base della testimonianza e del rispetto che ha ottenuto negli anni, anche in quelli recenti, la più apprezzata e amata rivista rock italiana degli anni ’90. Psycho! ha poi generato tanti altri figli: da :Ritual:, la prima rivista italiana in assoluto dedicata la scena dark, gothic, electro e industrial, a Classix che, anche qui per la prima volta (ancor prima del pluricelebrato Classic Rock britannico) parlava di quello che all’epoca ancora non si definiva al 100% classic o vintage rock, riscoprendo in tempi non sospetti l’hard rock, il prog, il blues rock, i nomi minori degli anni ’70, quelli già sfuggiti dalla memoria degli ’80 etc. Da qui, in realtà da un suggerimento fortemente voluto dall’editore del tempo, Francesco Coniglio, l’arrivo di Classix Metal. Infine, in tempi recenti, il progetto Rrazörr (magazine in antitesi a quelli “classici”, orientato verso tutto ciò che è nuovo e all’avanguardia nel rock e soprattutto nel metal) e Wantlist, la nostra rivista esclusivamente dedicata alle recensioni. La nostra attività prosegue in maniera sfavillante anche dopo il recente abbandono dell’edicola, per una nuova, entusiasmante e molto fortunata dimensione editoriale, sempre fatta di riviste cartacee e “toccabili”. Poi in mezzo mettici collaborazioni con radio e tv, l’essere stato nel 2000 autore e conduttore di un programma su Rai2, mettici dentro il Metal Shock On Stage o gli Psychoparty, veri propri festival metal completamente gratuiti, e ricordiamoci delle compilation CD che allegavamo sia a Classix (‘Burn’) che a :Ritual: (:Perversion:) e soprattutto a Psycho!, con i tantissimi volumi della mitica compilation Psychosonic!!! Diciamo che, con l’arrivo del 2024, festeggio 34 anni di attività lavorativa per il rock, nel nome del rock, sulle ali del rock. Quanto io e la mia squadra di incredibili collaboratori abbiamo fatto per la “nostra” musica in tutti questi anni non ce lo potrà mai togliere nessuno, e infatti oggi siamo ancora qui a parlarne. Poi naturalmente, come ho già accennato qua e là, sto anche pensando ad un inevitabile rallentamento delle mie attività, sia per una inevitabile stanchezza che per altri impegni diciamo così familiari/professionali/ludici… insomma, non prevedo di fare riviste musicali fino a 75 anni!!!

 Metal Shock, Psycho! e mille altre iniziative per poi arrivare a Classix. Com'è cambiata l'editoria musicale metal in questi anni? A tuo parere la carta stampata è ancora un valido motivo di informazione/diffusione?

Guardandomi indietro, essendo passato attraverso così tante rivoluzioni, innovazioni, crisi, problemi, soluzioni, cambiamenti, ripensamenti ed esperimenti, mi sono reso conto che il modo di comunicare e fare editoria cambia letteralmente ogni giorno. Ogni giorno arriva una nuova notizia e si trova un nuovo modo di proporla. I gusti cambiano di anno in anno e questo porta a una continua e impercettibile (ma, voltandosi indietro, mastodontica) evoluzione anche nel modo di fare riviste. Devo anche dire che, purtroppo, una gran parte delle riviste rock storicamente sono sempre rimaste uguali a se stesse, non hanno mai variato loro formula fatta di interviste, intervistine, articoli, recensioni, insomma, sono diventate vecchie insieme ai loro lettori, ma questo ha impedito loro di trovarne altri! La tradizionale rivista di musica oggi è una cosa del passato, ma i lettori vivono ormai nel presente, se non il futuro! Questa staticità, immobilità delle riviste musicali non è una cosa nuova, anche quando ho iniziato io si assomigliavano tutte e parlavano tutte delle stesse cose e nello stesso modo. Ecco il motivo per cui io ho sempre cercato di innovare e rinnovare il mio stesso lavoro, interrogandomi, guardandomi allo specchio ma anche cercando di prendere completamente un’altra strada. Non pretendo di essere stato il più furbo di tutti, anche perché è stato facile: bastava vedere cosa facevano i miei concorrenti o colleghi e cercare di fare la cosa non dico opposta, ma decisamente diversa.

Ma il web ha ucciso la stampa?

L’avvento del web in realtà non è stata l’Apocalisse, perché ti assicuro che nei ’90 già il solo arrivo di computer e programmi che hanno semplificato il lavoro editoriale e permesso di realizzare grafiche più eleganti e articolate è stato un passo importante. Come detto sopra, quello dell’editoria è stato un percorso di continuo cambiamento e credo che, paradossalmente, il web abbia dato una ulteriore e diversa possibilità alla stampa: quella di differenziarsi dall’informazione spicciola, immediata, essenziale e di lavorare su un approfondimento e un’analisi. Purtroppo, nel settore della stampa musicale anche in questo caso si è rimasti indietro e si è fatto autogol. Il web poteva dire ora quello che è accaduto cinque minuti fa? Fare domani la recensione del disco arrivato oggi pomeriggio? E allora perché tanti giornali hanno cercato di replicare questo stile quando potevano prendersi tutto il tempo per fare altro? Stare sempre dietro con l’affanno, cercando di replicare quello che la rete poteva fare benissimo in pochi minuti, non è il modo di lavorare che piaceva a me. Ho cercato sempre l’alternativa e quindi se gli altri davano 50 righe o due pagine, io dovevo darne 10 di pagine, era l’unico strumento per fare un lavoro diverso e originale. Oggi il divario web/stampa è immenso, impossibile da colmare, oggi è imperativo che la rivista trovi un’altra strada. È anche per questo che ho tolto Classix e Classix Metal dall’edicola, proprio per fornire un prodotto ancora più ricco, ancora più approfondito, ancora più elaborato e più lussuoso, sia come carta e grafica che come formato e numero di pagine. Insomma, un prodotto superiore e anche costoso, che in edicola non sarebbe mai potuto andare, a meno di non avere un prezzo di copertina veramente troppo alto. La comunicazione oggi è destinata a viaggiare su web, che sia quella musicale o quella politica o i deleteri clickbait scandalistici, inoltre dovremo fare i conti con quello che l’Intelligenza Artificiale potrà creare nel giro di una frazione di secondo. Chi vorrà leggere, chi vorrà conservare, chi vorrà nel tempo tornare su determinati argomenti o letture, lo farà con riviste, ma queste dovranno necessariamente diventare quasi dei libri, dei saggi. La rivista diventerà un lusso e un piacere, il web sarà l’oggetto pratico e di uso quotidiano.

Parlerei subito della tua ultima creatura Classix. E' stata sicuramente un'idea eccellente che ha riscosso ampi consensi. Attualmente come sta andando e quali sono gli sviluppi di questo importante magazine rock nazionale tenendo conto delle novità 'L’Altra NWOBHM!!! - La Rivoluzione Che Venne Dalla Strada' e 'Cult Hard Rock?

Da qualche tempo le mie riviste storiche, Classix e Classix Metal, hanno aggiunto un aggettivo che è presente anche nel logo, eXtra!. Il formato infatti è diventato eXtra, con più pagine e più grande, gli argomenti sono diventati eXtremamente approfonditi, restando legati a un tema comune (un genere, un’epoca, una nazione etc), le riviste sono accompagnate da gadget, quindi anche qui degli eXtra (artprint, poster, borse in tela, magliette) come dalla collana dei libri ClassiXbook, che è già arrivata al quinto volume, e poi ovviamente, come detto, sono eXterni all’edicola e venduti attraverso gli abbonamenti o il nostro webStore. Posso dirti con tutta la trasparenza e sincerità possibili che, dal punto di vista dei contenuti, i numeri che stiamo realizzando da due anni a questa parte, ovvero dalla famosa fuga dall’edicola, non sono minimamente paragonabili a quanto facevamo prima: abbiamo trasformato un’ottima rivista in un prodotto davvero eccellente, da collezionare, da conservare e tramandare, direi addirittura in un oggetto di lusso, che ovviamente deve avere un costo diverso, perché è un prodotto di elevatissima qualità. Le testimonianze di chi ci ha comprato in questi mesi parlano da sole, i nostri lettori hanno riconosciuto la caratura altissima delle nuove uscite. Allo stesso tempo, sappiamo bene che c’è chi ci ha dato per morti, chiusi o dispersi. Fa parte del gioco: c’è ancora chi non considera “vero” l’acquisto online oppure non si fida o non ama gli abbonamenti. Per qualcuno altro poi interrompere il percorso, anzi, il rituale casa-edicola-casa è stato brutale! Naturalmente tutto ciò fa venire a galla anche tanti paradossi, perché, fra i teorici del “le riviste si comprano solo in edicola!”, c’è chi magari è abituato a comprare di tutto online e si rifornisce settimanalmente di nuova musica attraverso la rete, ma non pensa che si possa fare lo stesso con una rivista. Abbiamo però scelto di non preoccuparci di questa situazione, anche perché oggi le nostre riviste sono degli “evergreen”, non sono più legate all’uscita del momento, alla faccia nota, al disco caldo di cui bisogna parlare subito, per cui credo che anche i dubbiosi, gli scettici o gli indecisi un domani potranno comprare sul nostro webStore le nuove uscite e troveranno una rivista ancora assolutamente attuale, anzi, ricca di argomenti di cui nessun altro ha praticamente mai parlato!

In effetti ho notato che tutte le vostre ultime uscite non “sparano” una band in copertina

Vero! Sui nostri nuovi numeri non troverai più una faccia, un logo, la rockstar stranota che ti permette di vendere X copie. Basta! Noi ci siamo affrancati dalla terribile schiavitù del nome famoso in copertina, dai troppi paletti che ti rendono sterile, ti svuotano, perché ti obbligano a parlare sempre delle stesse. Non andare più in edicola ci ha permesso di essere assolutamente, fantasticamente liberi!

Una cosa che ho sempre apprezzato di Classix è la capacità di spaziare in TUTTI i settori/generi musicali, andando a pescare anche chicche di storia e artisti misconosciuti. Credo sia questa la caratteristica principale che vi rende migliori e più appetibili rispetto ad altre riviste. Non credi?

Grazie, hai centrato perfettamente quello che è stato il modus operandi che ha sempre caratterizzato non solo il mio lavoro, ma anche quello di tutti i fantastici, espertissimi collaboratori di cui mi sono circondato negli anni. Nessuno di noi si è mai accontentato dell’ovvio, nessuno è mai arrivato qui per scrivere solo e soltanto degli Iron Maiden o per raccontare la solita storia dei soliti nomi, avrebbe avuto vita molto breve in redazione… Vedi, noi non siamo mai stati la più venduta rivista italiana (in realtà lo siamo stati ai tempi di Psycho!, ma quelli, appunto, erano ben altri tempi, in cui anche una rivista mediocre vendeva più di quanto oggi possano vendere i “leader del settore”), perché non abbiamo mai seguito la corrente, abbiamo sempre voluto fare di testa nostra e parlare delle cose che ci piacevano. Ho detto di no a chissà quante cover-story e a tante esclusive solo perché non ci rappresentavano al 100%. Quindi ci siamo volutamente e felicemente piazzati su un’isoletta deserta in cui potevamo fare come cazzo ci pareva, perché avevamo una ristretta ma fedele nicchia di persone che apprezzava il nostro stile. È ovvio che non puoi piacere a tutti quando fai sempre di testa tua. La cosa che ho capito fin dai miei primi passi come caporedattore e responsabile di una rivista è che ci sono solo due strade: dare al pubblico quello che il pubblico vuole oppure scegliere la piena soddisfazione artistica (perché io credo che anche fare riviste sia un gesto creativo e un’espressione artistica). La prima strada può dare delle certezze economiche, una certa sicurezza sui venduti, il rispetto delle case discografiche, ma inevitabilmente, con il tempo fa sorgere una insinuante insoddisfazione personale. La seconda ti offre tutta la libertà di questo mondo, il coraggio e la follia di rischiare, ma anche la consapevolezza di non poter mai diventare il n.1. L’equilibrio sta nel mezzo, ma è un equilibrio difficile da trovare e mantenere.

Veniamo a te come professionista. Sei sempre stato originale nei tuoi scritti e, soprattutto, diretto e dissacrante con tutti, senza peli sulla lingua come si direbbe....Spiegami com'è nata questa tua capacità critica, questa tua verve quasi "istrionica" e quindi fortemente caratterizzata e in grado di ammaliare - o shockare - il lettore???

Grazie per i tuoi complimenti. Sicuramente “ammaliare”, conquistare l’attenzione o, ancora meglio, la simpatia del lettore, ma soprattutto essere subito identificabile, è stato il mio obiettivo fin dalle primissime cose che scrissi su Metal Shock. Probabilmente la mia fortuna è stata quella di essere stato, prima che un giornalista, un attento, entusiasta lettore di tante riviste musicali. Ho iniziato da bambino, razziando le riviste di stereofonia di fine ‘70 che comprava mio padre, che per alcuni anni fu un fervente audiofilo. Suono e soprattutto Stereoplay avevano un’ottima appendice musicale e io mi divertivo a leggere recensioni di gruppi e dischi che poi, in realtà, non avevo nessun modo di poter ascoltare! Ero veramente troppo piccolo per comprare dischi e gran parte di questi non li potevi ascoltare da nessuna parte! Preferivo le recensioni ai fumetti e mi divertivo a immaginare come potesse suonare questo o quel gruppo di cui capivo qualcosina fra le righe del giornalista di turno. La mia più grande e migliore scuola però è stata leggere le riviste straniere, soprattutto quelle britanniche, Kerrang! su tutti. Avevano uno stile davvero giornalistico, l’autore del pezzo si poneva al centro di tutto, esponeva le proprie opinioni, aveva uno stile personale, si metteva in gioco. Gente come Dave Dickson, Mick Wall, Xavier Russel, Dante Bonutto, Malcom Dome, Ray Zell o Derek Oliver non erano degli anonimi recensori, come ne abbiamo avuti tanti (troppi!) sulla stampa italiana, ma erano abili scrittori, che riuscivano a farmi tuffare dentro la musica, a farmela scorrere sulla pelle. Mi parlavano di dischi, ma soprattutto di emozioni, e mi narravano storie, fatti e soprattutto misfatti. Ai miei occhi, leggendo certi articoli e certi report, ovviamente impensabili per la stampa italiana dell’epoca, questi giornalisti mi apparivano rockstar quanto i musicisti di cui scrivevano.

Parliamo adesso del lato più "tecnico" del tuo lavoro. Come "nasce" una tua recensione? ok...ascolti il disco in primis ma poi come strutturi il tutto. Valuti prima tutti i brani, la tecnica, l'originalità, ti piace fare un sunto o scavare a fondo?

Allora Roby, partiamo dal dire che la recensione non è tutto, non è certo l’Alfa e l’Omega del giornalismo rock, anzi, è manovalanza… Diciamo che ogni essere umano dotato di orecchie, un minimo di capacità di scrittura, diciamo da scuola media, e un barlume di intelligenza, una buona recensione te la può fare, ok? Questo ovviamente non esclude il fatto che sulla stampa di settore e non solo (ahimè, qualche volta anche sulle mie riviste, lo ammetto!!!) ho letto montagne, ma letteralmente montagne di recensioni di merda, scritte da gente a cui un caporedattore degno di questo nome non avrebbe mai dovuto dare l’onere e l’onore di documentare un disco per i lettori. La recensione può avere il suo valore, ok, ma è tremendamente più difficile fare un’intervista intelligente, che stimoli l’intervistato ad aprirsi, raccontarsi, anche a divertirsi nel rispondere e cercare di dare un qualcosa in più, non la solita aria fritta e riciclata. È poi è incommensurabilmente più difficile fare un ampio pezzo retrospettivo, che non sia quella solita, sterile raccolta di date, titoli, nomi, batteristi, bassisti, ex questo, ex quello, che francamente non oso neanche chiamare giornalismo. A chi scrive così, io dico: “ragazzo, non illuderti, non stai facendo giornalismo musicale, stai solo fornendo una sterile, inutile prova di nozionismo”. In ogni caso, quando affronto la recensione innanzitutto mi preparo molto prima, mi informo, recupero il passato di quell’artista (questo però non vuol dire che, se devo parlare del decimo disco di una band, prima mi risenta tutti gli altri nove, non sono così paranoico!), Cerco anche io gli eventuali collegamenti, appunto gli ex questo ex quello che magari non avrò bisogno di elencare nella recensione, ma mi servono per capire bene da dove arriva chi suona in quel disco. Realizzo una prima base che mi predisponga all’ascolto. Poi sono molto concentrato, ma questo ormai è frutto del mestiere. Posso riuscire a fare un’ottima recensione e ad avere una chiara idea di un disco anche mentre preparo il sugo per la pasta! Inoltre, cerco di tornare quel ragazzino che si sorprende davanti alla musica, ma non la dà certo per scontata e si fa piacere tutto (soprattutto quando un disco ti è arrivato gratuitamente o è un link digitale che non puoi vedere o toccare). Questo buonismo, questo “tutto va bene”, questo “ma sì, in fondo il disco non è malaccio…” è la morte della critica… e infatti purtroppo in Italia la critica musicale mi sembra morta! Ma soprattutto, è fondamentale!, cerco di lavorare sulle emozioni. Non sto ad analizzare se il batterista è bravo o se il bassista fa un bel giro, quello magari verrà dopo, ma focalizzo sulle emozioni e sulle canzoni, siano cose di 3 minuti che una suite di 20. Anche perché, alla fine, cosa resterà, cosa puoi raccontare al lettore o ai famosi amici del pub? Che il giro del basso fa bim bum plum plam? Che al settimo minuto c’è un accordo maggiore che si sposa magnificamente al mi discendente del mandolino? O gli vuoi dare il regalo una canzone che gli crescerà nel cuore e non li abbandonerà mai?

Attualmente, beh...direi ormai da circa un ventennio ma anche più, il metal si è inflazionato su generi growl, death, nu metal e, comunque, molto estremi. Cosa ne pensi di questo cambio di tendenza considerato il fatto che tu con il mitico Psycho! sei stato uno dei primi ad "appoggiare" il sound più greve e "incazzato" del periodo? C'è ancora posto per l'hard rock, lo street rock, l'heavy metal classico...ma anche i generi "più coloriti" come glam o sleaze? Considerando la tua rivista credo proprio di si.. ma non vedo ancora un barlume di ripresa per questi ultimi settori menzionati...

Beh guarda, se lo chiamano “classic rock” un motivo c’è, e non solo perché ormai è antico e vetusto, ma perché utilizza delle strutture definite codificate, classiche in tutto e per tutto, che funzionano alla grande. Seguire certe regole sacrosante però non permette quella duttilità, adattabilità che invece, paradossalmente, hanno generi anche più estremi, più “ignoranti, passami questo termine. Insomma, gli esperimenti ovviamente si possono sempre tentare, si può anche incrociare il glam con il grind e l’hard rock con il postcore, così come puoi incrociare un levriero con un bassotto, provaci… se ci riesci! Il risultato, non c’è bisogno di immaginarselo, non funziona! Il classic rock, che poi è diventato hard, street, glam etc, se vogliamo ha detto tutto perché ha sfruttato l’estensibilità delle sue regole fino al limite possibile immaginabile, dopo non ho fatto altro che riciclarsi, magari con splendidi risultati, ottime canzoni ma che, appunto, ci piacevano perché ci sembravano già note, erano un’eco di quanto già conoscevamo e apprezzavamo. Le frontiere del nuovo metal invece guardano avanti e possono anche permettersi di fare proprie sonorità che tutto sommato sono di genesi recentissima, infatti abbiamo assistito anche a riusciti (ovviamente non certo per le nostre orecchie) ibridi di metallo estremo e trap!

Mi viene da pensare ad artisti come Corey Tylor, conosciuto da tutti per la militanza negli Slipknot, che se ne esce con un album solista eccezionale "CMFT" (nel 2020 se non erro) dove abbraccia un sound diametralmente opposto alla sua band madre mostrando, anche, una capacità vocale e compositiva varia, originale e fuori dal comune. Secondo te si tratta di "fughe artistiche" che questi musicisti fanno rispetto alla realtà musicale che li ha resi famosi ma non soddisfatti dal punto di vista prettamente stilistico oppure sono solo vezzi e uscite discografiche fini a se stesse?

Secondo me sono un equilibrato mix di fughe, vezzi ma anche necessità e desideri creativi. Stai parlando di artisti che artisticamente non sono nati certo ieri, quindi anche loro sono cresciuti con altre sonorità, hanno un bagaglio di ascolti ampio e per certi versi “classico”, oppure hanno avuto l’intelligenza o semplicemente la curiosità (quella che purtroppo manca a molti ascoltatori di metal) di fare ammenda e percorrere la strada della musica a ritroso e (ri)scoprire le loro stesse radici, quelle che ancora non conoscevano. Ricordiamoci che, da sempre, il disco solista è stato principalmente un esperimento, e quasi sempre stato sbagliato! Chi si allontanava dal suono del gruppo-madre veniva criticato dal pubblico che non condivideva le sue scelte (e infatti alcuni dischi solisti, anche di componenti di band importanti, sono fra i più grossi fiaschi della storia del rock), oppure, se le canzoni erano quasi identiche allo stile del gruppo di provenienza, critiche e pubblico bocciavano la mancanza di coraggio o il fatto che sembravano versioni di serie B di brani precedenti. Ricorda cosa è successo al povero Peter Criss (e per certi versi anche a Gene Simmons) quando i Kiss hanno fatto i loro quattro dischi solisti; Criss si è volutamente allontanato dal suono del gruppo ed è stato preso a pernacchie, eppure, riascoltandolo adesso, il suo è probabilmente il più originale dei quattro solo-album, non sarà un capolavoro ma sicuramente è quello che offre le varianti sul tema più curiose. In certe situazioni non si vince quasi mai, ma osare secondo me è sempre la carta migliore.

Cambiando discorso vorrei una tua opinione sul music business; attualmente di dischi se ne vendono sempre meno e di contro è triplicata l'attività live delle band. Io lo vedo come un impoverimento, poichè la gente non acquista più musica, si limita ad ascoltarla sul web o a scaricare lo stretto necessario. Ok, ci sono tanti live, ma oltre che ad essere milionari (visto il caro biglietti) credo che la cultura venga prima dall'ascolto attento, magari da un buon cd o meglio ancora da un vinile. Cosa ne pensi di tutto questo?

Sai che ti dico? Non è un nostro problema! Saranno cazzi amari delle generazioni future! Fammi chiarire: il tipico “ragazzo di oggi” può ascoltare una quantità infinita di musica, letteralmente infinita, ormai fra rete e le varie piattaforme con un click puoi trovare anche le rarità che nei decenni passati facevano letteralmente dannare i collezionisti, il problema è che non immagazzinano quasi nulla! La quantità provoca distrazione, noia, ascoltare uno stesso disco cinque volte sarebbe una tortura! Abbassando la soglie dell’attenzione e mancando l’oggetto fisico (perché è ovvio che è un oggetto che puoi toccare ti lascia una impressione visiva, mnemonica e tangibile rispetto a una cosa fluida, liquida, eterea), fra trent’anni cosa resterà nella memoria musicale di questi ragazzi? Noi vecchietti abbiamo affrontato enormi difficoltà per approvvigionarci di musica, ma le nostre cellule ne sono state impregnate e quindi ce la portiamo dietro per tutta la vita, sicuramente ci sarebbe stato impossibile farlo con i 30 secondi di un brano di TikTok. Per ridare valore all’oggetto, al disco, per portare gente nel negozio di dischi, per diffondere la musica da possedere e comprare abbiamo fatto addirittura una rivista gratuita, WANTLIST, un progetto ambizioso, costoso, logisticamente complicatissimo, che, proprio in questi giorni, sta andando con 3.500 copie, ripeto, gratuite, in circa 200 negozi di ogni singola regione italiana!!! Dall’altra parte anche io mi rendo conto che l’oggetto fisico è davvero un lusso che molti considerano assolutamente inutile. Se tu hai visto le foto del mio studio, saprai che ho letteralmente decine e decine di migliaia di dischi, ma inevitabilmente anche io, per semplici ragioni pratiche, quando devo lavorare a delle retrospettive o preparare una discografia, molto spesso per comodità uso Spotify! Insomma, in futuro avremo persone che avranno ascoltato probabilmente anche il quintuplo della musica che abbiamo ascoltato noi da ragazzi, ma non ricorderanno nulla.

Adesso voglio dar sfogo alla mia curiosità…

N.B. mi rivolgo ai lettori perché, arrivati a questo punto Roberto, ha cominciato a chiedermi di stilare classifiche, il migliore, il più interessante, il sottovalutato, il sopravvalutato… ma, come gli ho detto anche quando ho ricevuto l’intervista, è una cosa che mi dà grosse difficoltà. Non ho mai amato le classifiche, anzi, per me farle è una fatica e una fonte di ansia, perché non sono mai riuscito a essere davvero preciso, a stilare una classifica che fosse definitiva e non cambiasse due ore dopo averla spedita a chi me l’aveva chiesta. Ho rinunciato addirittura a delle possibilità prestigiose di esposizione quando dei media importanti mi hanno chiesto la mia Top 10 dell’anno o cose del genere! Questo perché i miei ascolti sono assolutamente schizofrenici! Io devo bilanciare quanto ascolto per lavoro con la mia inesauribile curiosità, e quindi il disco che magari uscirà fra tre mesi lo sento assieme a quello di una band dei ‘70 che ancora non conoscevo o di cui avevo dimenticato tutto. Ad esempio, dire che uno, anzi due, dei dischi più interessanti dell’anno sono ‘Messin’ e ‘Solar Fire’ della Manfred Mann’s Earth Band, usciti entrambi nel 1973, da una parte è ridicolo e dall’altra mi farebbe passare per uno di quegli insopportabili snob che devono sempre trovare la chicca che non ti aspetti. Posso solo ribadire che per me ‘No Respect’, il debut dei Vain, l’ho già detto mille volte, è il disco più eccitante e coinvolgente della storia del rock! Per me è un autentico Viagra musicale e ogni volta che lo sento ho le stesse emozioni, la stessa gioia, la stessa energia… mi viene la pelle d’oca. Posso dire senza paura di offendere nessuno (credo che nel 2024 non ci si possa più permettere minimamente di criticare i gusti degli altri!) che ritengo i Megadeth una delle band più noiose della storia, che ogni volta che King Diamond apre la bocca e se ne esce con il suo falsetto io devo scappare, mi fa inorridire, ma che anche la voce di Vince Neil penso sia una delle cose più ridicole mai consegnate al vinile e alla storia. Ed è anche vero che ormai sono anni che non ho interesse ad ascoltare o a dire la mia sull’ultimo degli Iron Maiden, dei Metallica o dei Dream Theater ma che non mi perdo un’uscita della Prophecy, della Season Of Mist o della svedese The Sign. Francamente tanti influencer rock, tanti ragazzini armati di penna & tastiera, tanti nuovi “giornalisti” (uso le virgolette perchè non solo non non mi ritengo un giornalista io stesso, ma perché oggi con la musica rock e metal NESSUNO campa di giornalismo!), dovrebbero avere il coraggio e il dovere di parlare di nomi sconosciuti, dimenticati, minori, poco appetibili per il grosso pubblico, di sfigati che la storia ha dimenticato e di grandissimi perdenti, piuttosto che fare a gara a dire colossali banalità su megastar di cui non solo non c’è più bisogno di aggiungere altro, ma per i quali un esercito di fan può farsi benissimo la propria opinione personale.

Per concludere ti chiederei di autodefinirti con l'ausilio di un singolo aggettivo e di spiegarci il perchè......

Supercalifragilistichespiralidoso, non credo ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni…

 

 

Carissimi tutti, colgo l'occasione da parte mia e da tutto lo staff del Cathouse, per augurarvi un felice 2024, ricco di grandi soddisfazioni personali e.... tanta buona musica. E, come tutti gli anni, ecco il commento del sottoscritto con la lista dei 10 TOP ALBUM del 2023. Sono veramente felice che, tra gli artisti menzionati, compaiano ai primi posti anche nostri illustri connazionali DELIRIO AND THE PHANTOMS e GABRIELE BELLINI, segno che l'italietta non sempre sta a guardare ma, con la maestria di navigati ed eccezionali artisti, dà il suo apporto qualitativo al nostro amato genere. Inoltre segnalerei i bravissimi Fifth Note, band proveniente da un paese - l'India - che fino a qualche anno fa col rock non aveva mai avuto molte relazioni ed ora ci partorisce questo combo capace di spodestare tanti colleghi nord europei o americani. Tutte ottime sorprese e buoni segnali per il futuro!

Buon Anno Nuovo

Roby Comanducci   

         

 

  • Artist: DELIRIO AND THE PHANTOMS "Platinum"

  • Release Date: Venerdì, 16 Giugno 2023

  • Genre: symphonic, progressive, heavy rock

  • Production by: Fuel Records/ SELF

  • Voto: 5

 

  • Artist: LYNCH MOB "Babylon"

  • Release Date: Venerdì, 20 Ottobre 2023

  • Genre: class metal

  • Production by: Frontiers Music srl

  • Voto: 4

 

  • Artist: PRONG "State Of Emergency"

  • Release Date: Venerdì, 06 Ottobre 2023

  • Genre: metal

  • Production by: Steamhammer / SPV

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: GARDNER / JAMES "No Strings"

  • Release Date: Venerdì, 09 Giugno 2023

  • Genre: hard rock

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: GABRIELE BELLINI "Motus"

  • Release Date: Giovedì, 15 Giugno 2023

  • Genre: guitar

  • Production by: Indipendent

  • Voto: 4

 

  • Artist: HEAVENS EDGE "Get It Right"

  •  Release Date: Venerdì, 12 Maggio 2023

  • Genre: hard rock

  • Production by: Frontiers Music srl

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: L.A. GUNS "Black Diamonds"

  • Release Date: Venerdì, 14 Aprile 2023

  • Genre: street rock/metal

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: WIG WAM "Out Of The Dark"

  • Release Date: Venerdì, 10 Febbraio 2023

  • Genre: hard rock

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: HEROES & MONSTERS "Heroes & Monsters"

  • Release Date: Venerdì, 20 Gennaio 2023

  • Genre: rock, hard rock

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4.5

  • Artist: FIFTH NOTE "Here We Are"

  • Release Date: Venerdì, 08 Dicembre 2023

  • Genre: hard rock

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4

E' un piacere proporvi, cari amici, giusto per Natale questa bella intervista fatta con Cassidy Paris autentica female rock Australiana che, nonostante la giovane età, ha già un ottimo background ed è appena uscita con un disco veramente valido. Per la recensione cliccate sul link sottostante

LINK RECENSIONE ALBUM

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all photo by Tom Mason

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photo by Tom Mason

Ciao Cassidy sono Roby Comanducci, responsabile e fondatore del Cathouse Italy RnR Project, organizzazione dedita alla rivitalizzazione del rock'n'roll nella nostra nazione dal lontano 1997. E' un piacere poterti fare qualche domanda.

Ciao Roby. Molto piacere di conoscerti!!

Inizierei chiedendoti di parlare un po' di te. Sei molto giovane ma sei una vera rocker; provieni da una terra che ha pèartorito celebrità quali AcDc e so che hai già fatto diverse esperienze in musica, raccopntami di te per presentarti ai fans italiani?!

Certamente Roby. Mi chiamo Cassidy Paris e vengo da Melbourne, Australia. Sono cresciuta con la musica rock. Mio padre Steve Janevski mi ha allevato con una dieta a base di musica rock. È il chitarrista della band heavy metal australiana Wicked Smile. Mi ha fatto conoscere grandi artisti come Pat Benatar, Heart, Van Halen, Europe, Dokken, Skid Row, ecc. Papà mi ha insegnato a suonare la chitarra quando avevo sette anni e ho iniziato a prendere lezioni di canto all'età di undici anni. Ma la cosa più importante che mi ha insegnato è apprezzare l'importanza delle buone canzoni, indipendentemente dal genere. Mi ha sempre incoraggiata a scrivere le mie canzoni. Sarò per sempre grata per questo.

questo nuovo full lenght album ( del quale puoi leggere la nostra recensione nll'apposita sezione review del nostro website) è veramente un ottimo debut album. Raccontami come è nato, del processo di composizione e songwriting e di cosa ti aspetti come risposta di pubblico.

Significa tantissimo per me. Grazie mille. Certamente non è successo dall’oggi al domani. Ho iniziato a registrare demo dall'età di dodici anni. Ho anche pubblicato due ep (ora esauriti). Inizialmente ho iniziato a scrivere insieme a persone come mio padre, Paul Laine e alcuni altri amici. Questo mi ha aiutato a comprendere i fondamenti della scrittura di canzoni. Ad esempio, la struttura della canzone, la melodia, gli hook ecc. Con il tempo sono migliorata e ora sono nella fase in cui, anche se amo scrivere con altre persone, penso anche di poter completare le canzoni da sola. Per quanto riguarda le mie aspettative, in primo luogo, voglio accontentare me stessa. Spesso mi piace testare le canzoni su strada suonandole dal vivo. Le belle canzoni risaltano sempre. Alcune canzoni devono essere perfezionate e alcune canzoni non ce la fanno. In secondo luogo, cerco di scrivere canzoni con uno scopo. I testi sono molto importanti per me. Cerco di usare il songwriting come un diario. Questo album è il mio diario personale, un riflesso della mia vita negli ultimi sei anni.

Ho visto che nell'album c'è la presenza del grande Paul Laine (ex Danger Danger, The Defiants ), che tipo d'aiuto ti ha dato? So che ti sta seguendo musicalmente già da tempo....

Mio padre suonava la chitarra nella band di Paul Laine e quando era in tournée in Australia rimaneva a casa nostra. Cantava spesso canzoni con me. Mio padre ha un video di Paul che cantava canzoni con me quando avevo dodici anni. Mi ha sempre incoraggiato e guidato per quanto riguarda la scrittura delle canzoni e la voce. Paul mi ha anche aiutato a capire l'importanza di ottenere la giusta interpretazione e di cantare con emozione. “New Sensation” presenta alcune collaborazioni - canzoni con Paolo. Alcuni di questi includono “Song For The Broken Hearted”, “Like I Never Loved You” e “Stand”.

Parlando di “New Sensation” credi che possa convincere col suo sound molti giovani ad intraprendere il cammino del rock innamorandosi di questa fantastica musica e di questo nostro fantastico mondo?


photo by Tom Mason

Lo spero. Ho sempre detto che, anche se scrivo canzoni innanzitutto per me, cerco anche di ispirare i ragazzi più giovani a prendere in mano una chitarra anziché un telefono smartphone! Dobbiamo tornare indietro ripsetto all'attuale realtà. Conosco alcune persone che trascorrono gran parte del giorno e della notte sui loro telefonini. È piuttosto spaventoso!


Qual è l'aspetto più importante, la caratteristica basilare di questo album di debutto?

Questo album è come il mio diario personale. La maggior parte delle canzoni sono resoconti dettagliati di ciò che ho passato. Ad esempio, le canzoni “Stand” parlano del bullismo, “Searching For A Hero” parla di avere fede, “Song For The Broken Hearted” parla di una rottura e “Danger” parla di una cattiva scelta di relazione o realtà.

Una cosa che mi fa veramente piacere è constatare che, nonostante la tua giovane età, hai preferito seguire il classico soun rock e hard rock invece che andare nella direzione più alternativa e nu metal che tanto va diu moda in questi anni. E' stata una scelta ragionata o naturale?

Sono cresciuta con il rock classico. È lo stile musicale che mi è sempre piaciuto. Da bambina andavo a letto guardando i video dei miei artisti rock preferiti, ad esempio Pat Benatar, Heart, KISS, Halestorm, Avril Lavigne, Pink e Paramore. Molti dei miei amici a scuola mi spingevano a suonare roba nu-metal, ma semplicemente non ero io. Detto questo, penso di essere un artista ponte tra il rock classico del passato e quello nuovo. Mi piace pensare che sto dando la mia interpretazione della musica che mi ha influenzato. Adoro la musica rock. È quello che faccio e cercare di portarla sempre avanti.


photo by Tom Mason

se non erro, ascoltando la bella semi ballad “Stand” cerchi di trasmettere un messaggio sul “farsi valere”. Ho ragione? Cosa sta alla base di questo songwriting, qual'è la tua ideologia di base come artista e come persona?

Ho avuto momenti difficili al liceo. Alcuni ragazzi mi rendevano difficile il fatto di essere una ragazza rocker. Alcuni ridacchiavano, altri erano gelosi e altri ancora mi davano filo da torcere sui social media. Non è facile essere diversi. Per fortuna, ho avuto i miei genitori e persone come Paul Laine sempre lì pronte a guidarmi in tutto questo. Paul mi ha suggerito di scrivere una canzone su come mi sentivo. Sono così felice che “Stand” sia entrata nel mio album. È una canzone molto personale, ma allo stesso tempo terapeutica.

Sei una female singer ma so che suoni anche la chitarra. Pensi che in futuro potresti sviluppare anche il ruolo di chitarrista o rimarrai sempre e fondamentalmente una vocalist?

Sono una chitarrista ritmica quando suoniamo dal vivo. Non sono un chitarrista solista. Mi piace usare la mia chitarra come strumento per scrivere canzoni. Non ho mai veramente desiderato essere una chitarrista ipertecnica, anche se sarebbe bello (risata...)

Ci sono artisti dai quali hai tratto ispirazione, in senso generale e anche per la stesura di questo album? Quali sono stati i tuoi idoli?

Ho molti idoli. Pat Benatar sarebbe la mia artista preferita, ma mi piacciono anche Sandi Saraya, Lzzy Hale, Kenny Leckremo degli H.E.A.T ed Erik Gronwall degli Skid Row. Ovviamente anch'io adoro queste band. Joan Jett e Lita Ford sono altri due modelli, in particolare per aver aperto la strada alle donne nel rock & roll. Per quanto riguarda l’influenza sulla scrittura, penso che non sia stato qualcosa a cui ho pensato troppo. Le mie influenze traspaiono senza che io pensi alle cose.

C'è invece qualche band attuale che prediligi e credi valga la pena di menzionare?

Mi piace molto la band degli H.E.A.T. Io e la mia band abbiamo avuto la fortuna di supportarli in giro per l'Australia. Erano musicisti davvero fantastici e ci hanno aiutato molto. Durante il nostro recente tour nel Regno Unito abbiamo suonato con una band chiamata Collateral. Sono stati fantastici!


Per ultima domanda vorrei che ti definissi con l'ausilio di un singolo aggettivo come artista e anche come persona spiegandoci il perchè della scelta.

Penso che sia... premurosa. Mi piace provare a trattare le persone nel modo in cui vorrei essere trattata io

Ok grazie per tutto e.....chissà, spero che in futuro tu possa passare in Italia per un live!!

Mi piacerebbe suonare in Italia. Dato che la mia etichetta Frontiers Music ha sede in Italia, non si sa mai!!! Grazie per il vostro sostegno e se volete potete seguirmi sul web qui:
www.cassidyparis.com


 

ENGLISH TRANSLATION

 


Hi Cassidy, I'm Roby Comanducci, manager and founder of the Cathouse Italy RnR Project, an organization dedicated to the revitalization of rock'n'roll in our nation since 1997. It's a pleasure to be able to ask you some questions.

Hi Roby. Very nice to meet you!!

I would start by asking you to talk a little about yourself. You are very young but you are a real rocker; you come from a land that has given birth to celebrities such as AcDc and I know that you have already had various experiences in music, tell me about yourself to introduce yourself to the Italian fans?!

Hi Roby, my name is Cassidy Paris and I’m from Melbourne, Australia. I have grown up on rock music. My father Steve Janevski brought me up on a diet of rock music. He is the guitar player for Australian heavy metal band Wicked Smile. He exposed me to the greats such as Pat Benatar, Heart, Van Halen, Europe, Dokken, Skid Row, etc. Dad taught me how to play guitar when I was seven and I started singing lessons at the age of eleven. But the most important thing he taught me is to appreciate the importance of good songs, no matter the genre. He always encouraged me to write my own songs. I am forever grateful for this.

this new full length album (of which you can read our review in the review section of our website WWW.CATHOUSE.IT) is truly an excellent debut album. Tell me how it came about, the composition and songwriting process and what you expect in terms of public response.

That means the world to me. Thanks so much. It certainly didn’t happen overnight. I started recording demos from the age of twelve. I also released two eps (now sold out). I originally started doing co-writes with people such as my dad, Paul Laine and some other friends. This helped me understand the fundamentals of songwriting. For example, song structure, melody, hooks etc. Over time, I improved and I’m now at the stage where even though I love writing with other people, I also think I can complete songs on my own. As for my expectations, firstly, I want to please myself. I often like to road test songs by playing them live. The good songs always stand out. Some songs need to be refined and some songs don’t make it. Secondly, I try and write songs with a purpose. The lyrics are very important to me. I try and use songwriting as a diary. This album is very much my personal diary, a reflection of my life over the past six years.

I saw that the album features the great Paul Laine (ex Danger Danger, The Defiants), what kind of help did he give you? I know he's been following you musically for some time now....

My dad played guitar in Paul Laine’s band and when he was on tour in Australia he stayed at our house. He’d often sing songs with me. My dad has a video of Paul singing songs with me when I was twelve. He always encouraged me and mentored me in regards to songwriting and vocals. Paul also helped me understand the importance of getting the right take and singing with emotion. New Sensation features a few collab. songs with Paul. Some of these include Song For The Broken Hearted, Like I Never Loved You and Stand.

Speaking of “New Sensation”, do you think that with its sound it can convince many young people to embark on the path of rock, falling in love with this fantastic music and this fantastic world of ours?

I hope so. I’ve always said that even though I write songs for me first and foremost, I also endeavour to inspire kids to pick up a guitar instead of a phone. We need to get back to reality. I know some people that spend most of the day & night on their phones. That’s kinda scary!

What is the most important aspect, the basic characteristic of this debut album?

This album is like my personal diary. Most of the songs are detailed accounts of what I have been through. For instance, the songs Stand is about bullying, Searching For A Hero is about having belief, Song For The Broken Hearted is about a breakup and Danger is about a bad relationship choice.

One thing that really pleases me is to note that, despite your young age, you preferred to follow the classic rock and hard rock sound rather than going in the more alternative and nu metal direction that is so fashionable in recent years. Was it a reasoned or natural choice?

I have grown up with classic rock. It’s the style of music I’ve always liked. As a child, I went to bed watching my videos of my favourite rock artists, eg. Pat Benatar, Heart, KISS, Halestorm, Avril Lavigne, Pink and Paramore. Many of my friends at school would play me nu-metal stuff but it just wasn’t me. Having said that I think I’m a bridging artist of classic rock from yesteryear and the new. I’d like to think I’m putting my own spin on the music that influenced me. I love rock music. It’s what I do.

if I'm not mistaken, by listening to the beautiful semi-ballad "Stand" you try to convey a message about "standing up for yourself". I'm right? What is the basis of this songwriting, what is your basic ideology as an artist and as a person?

I had a hard time in High School. Some kids would give me a hard time for being a rock chick. Some kids snickered, some were jealous and some gave me a hard time on social media. It’s not easy being different. Thankfully, I had my parents and people like Paul Laine always there to coach me through it. Paul suggested we write a song about the way I was feeling. I’m so glad Stand made it on my album. It’s a very personal song, yet therapeutic at the same time.

You are a female singer but I know you also play the guitar. Do you think that in the future you could also develop the role of guitarist or will you always remain fundamentally a vocalist?

I am a rhythm guitar player when we play live. I’m not a lead guitarist. I like to use my guitar as a songwriting tool. I’ve never really wanted to be a shredder, although it would be cool LOL.

Are there any artists from whom you drew inspiration, in a general sense and also for the writing of this album? Who were your idols?

I have lots of idols. Pat Benatar would be my favourite artist, but I also like Sandi Saraya, Lzzy Hale, Kenny Leckremo from H.E.A.T and Erik Gronwall from Skid Row. Obviously, I love these bands too. Joan Jett and Lita Ford are two other role models, particularly for paving the way for women in rock & roll. In regards for influence with the writing, I think it wasn’t something that I thought about too much. My influences kind of shine through without me thinking about things.

Are there any current bands that you prefer and do you think are worth mentioning?

I really like the band H.E.A.T. My band and I were lucky enough to support them around Australia. They were really supportive and fantastic musicians. Whilst on our recent tour of the U.K. we giiged with a band called Collateral. They were great!

For the last question I would like you to define yourself with the help of a single adjective as an artist and also as a person, explaining the reason for your choice.

I think considerate. I like to try and treat people the way I’d like to be treated.

Ok thanks for everything and.....who knows, I hope that in the future you can come to Italy for a live show!!

I would love to play in Italy. With my label Frontiers Music being based in Italy, you never know !!!

Thanks for your support, Cassidy. (this is my website www.cassidyparis.com)


 

Abbiamo raggiunto la brava ed avvenente (ma un poco criptica) Netta Laurenne leader e vocalist dell'alternative metal band Smackbound da pochi mesi usciti con il secondo full lenght album “Hostage”...

intervista by: Roby Comanducci

LINK ALBUM REVIEW

Ciao Netta, sono Roby Comanducci, fondatore del Cathouse Italy Rock'n'Roll Project, progetto che organizza eventi in tutta Italia, dj set e ha anche un'intensa attività giornalistica dal 1997 (questa intervista verrà pubblicata su nostro sito ufficiale WWW.CATHOUSE.IT). È un piacere fare due chiacchiere con te. Ti seguo dal tuo disco d'esordio e ammetto che sei/siete una realtà musicale davvero valida.

Parlando di questo nuovo "Hostage", puoi dirmi come è nato, il processo di composizione e songwriting?

La maggior parte delle canzoni sono scritte da me, Vili e Tuomas. Teemu e Rolf sono stati coinvolti in un paio di canzoni. Dopo aver scritto la musica, scrivo i testi e poi registriamo l'album. Ho registrato la maggior parte delle voci da sola, di solito registriamo tutti i nostri strumenti tranne la batteria. Poi modifichiamo le tracce e Tuomas mixa l'album. Gli ultimi ritocchi al mix sono stati fatti da me, Vili e Tuomas. Prendo tutte le decisioni finali anche come produttore. L'album è stato masterizzato da Svante Forsbäck/Chartmakers.

...a mio modesto parere il nuovo album è leggermente meno heavy del debutto "20/20" e più intimo, anche se ovviamente ci sono brani power e alternative rock. Sei d'accordo?

Sì, sono d'accordo al 100%. Volevamo renderlo un po' meno pesante del precedente.

Una curiosità: siete una band prettamente hard, come mai avete scelto come singolo "Imperfect Day" il brano più melodico di tutto l'album?

Bene, abbiamo scelto i nostri brani preferiti come singoli. Amiamo tantissimo le ballate e le canzoni melodiche.

Mi ha colpito la finale e lunga "The Edge" una canzone molto particolare, lirica e intimista. C'è qualche messaggio particolare al suo interno che vuoi dare al tuo pubblico?

Il messaggio è scritto nella canzone. Vogliamo che l'ascoltatore provi un senso di sollievo quando la ascolta, deve provare un certo feeling e provare anche determinate emozioni.

Ammetto che fin dall'inizio sono rimasto piacevolmente colpito dalla tua voce...sei sicuramente una delle migliori vocalist femminili della scena hard rock. Come fai a mantenere la tua voce così potente e cristallina? E' tutto naturale o fai anche esercizi vocali e hai frequentato una scuola di canto?

Sono una cantante professionista di formazione classica. Ho iniziato a studiare canto all'età di 13 anni.

Ci sono altre vocalist donne nella scena musicale che ti piacciono e, soprattutto, la tua formazione musicale è stata ispirata da qualche artista in particolare?

Gli idoli del canto che avevo quando ero più giovane provenivano più dalla musica pop, Whitney Houston era la più importante. Lzzy Hale (femake singer e chitarrista ritmica degli Halestorm) e Noora Louhimo (female vocalist dei Battle Beast) hanno grandi voci.

parlando del tuo album, qual è l'aspetto più importante, la caratteristica migliore che ci trovi?

Canzoni forti e accattivanti.

...alla fine del lavoro sei contenta del risultato o vorresti cambiare qualcosa di questo disco?

No, è così che doveva essere, non cambierei nulla.

... una domanda particolare. Come ti definiresti con l'aiuto di un solo aggettivo come artista e come persona....e perché?

Onesta. Cerco di fare musica onestamente dal mio cuore, non faccio compromessi. Sono anche una persona molto onesta in generale. Non recito niente.

Hai altri progetti imminenti oltre alla promozione del disco. Tour dal vivo o qualcos'altro? Andrai in Italia??

Stiamo scrivendo il secondo album in duetto con Noora Louhimo e stiamo anche lavorando a un album con la mia band finnico-ecuadoriana Black Sun.

beh....è stato un piacere...hai qualcosa da dire ai tuoi fan italiani???

Bevete del buon vino e ascoltate musica che vi farà stare bene.

 

 

ENGLISH TRANSLATION

 

INTERVIEW SMACKBOUND: NETTA LAURENNE

 

Hi Netta, I'm Roby Comanducci, founder of the Cathouse Italy Rock'n'Roll Project, a project that organizes events throughout Italy, DJ sets and also has an intense journalistic activity since 1997 (this interview will be published on our website official WWW.CATHOUSE.IT). It's a pleasure to have a chat with you. I have been following you since your debut album and I admit that you are a truly valid musical reality.

Talking about this new "Hostage", can you tell me how it was born, the composition and songwriting process?

Most of the songs are written by myself, Vili and Tuomas. Teemu and Rolf have been involved in a couple of songs. After writing the music I write the lyrics and then we record the album. I recorded most of the vocals myself, usually we all record our own instruments except drums. Then we edit the tracks and Tuomas mixed the album. The final touches to the mix were done by myself, Vili and Tuomas. I make all the final decisions as a producer. The album was mastered by Svante Forsbäck/Chartmakers.

in my humble opinion the new album is slightly less heavy than the debut "20/20" and more intimate, even if there are obviously power and alternative rock songs. Do you agree?

Yes, I agree 100%. We wanted to make it a bit less heavy.

A curiosity: you are a purely hard band, why did you choose the most melodic song of the whole album as single "Imperfect Day"?

Well, we chose our favourites as singles. We love ballads and melodic songs.

I was struck by the final and long "The Edge" a very particular song, lyrical and intimist. Is there any particular message within it that you want to give to your audience?

The message is written in the song. We want the listener to have a sense of relief when listening to it. To feel safe to feel whatever they are feeling.

I admit that from the very beginning I was pleasantly struck by your voice...you are certainly one of the best female vocalists in the hard rock scene. How do you keep your voice so powerful and crystal clear; is it all natural or do you also do vocal exercises and have you attended a singing school?

I am a professional, classicly trained singer. I started singing studies at age 13. 

Are there other female vocalists in the music scene that you like and, above all, has your musical training been inspired by any particular artist?

The singing idols I had when I was younger were more from pop music, Whitney Houston being the most important. Lzzy Hale and Noora Louhimo have great voices. 

talking about your album, what is the most important aspect, the best feature you find in it?

Strong, catchy songs. 

at the end of the work are you happy or would you like to change something about this record?

No, it is the way it should be. 

a particular question. How would you define yourself with the help of a single adjective as an artist and as a person....and why?

Honest. I try to make music honestly from my heart, I don’t make compromises. I’m also a very honest person in general. I don’t act anything.

Do you have other upcoming projects besides the promotion of the record. Live tour or something else? Will you go to Italy??

We are writing the second duet album with Noora Louhimo and also working on an album with my Finnish-Ecuadorian band Black Sun.

well....it was a pleasure...do you have something to say to your italian fans???

Drink good wine and listen to music that makes you feel good. 



MOTLEY CRUE & DEF LEPPARD – STADIUM TOUR MILANO

martedì 20 giugno 2023 – Ippodromo Snai San Siro - Mi

testo e foto: Efi Azzalin

Cathouse, ovviamente, non poteva mancare a questo evento e il nostro amico ed "inviato speciale" Efi Azzalin ci ha fatto un sunto di questa fantastica e magica serata.....

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Dopo mille peripezie, in forse fino a poche ore prima dell'apertura delle porte, sono riuscito ad avere un biglietto golden circle per il concerto dei Motley Crue. Le Bambole di pezza, solo sentite in lontananza, visto la poca chiarezza per l'accesso agli accrediti, sono comunque apprezzabili, ma i Def Leppard gustati per intero alla luce suggestiva del tramonto, non deludono le aspettative. Niente da dire, perfetti, composti, più apprezzabili live che su disco, per quanto mi riguarda, in una parola: British.

Piano piano il sole ci saluta, arriva l'imbrunire, e dopo un intro esageratamente lungo è il momento di Sixx e soci. Ed è subito Wild side! Tutti i classiconi uno dietro l'altro, da Looks that Kill a Girls Girls Girls, un interessante medley delle loro cover con una inaspettata aggiunta di Blitzkieg Bop, e poi arriva il momento dell'eterna Home Sweet Home. Da lacrimuccia.... Johnny 5 è sicuramente all'altezza, gradevole il suo assolo finito con l'archetto per introdurre la titanica Kickstart my Heart. Ma non è Mick!

 

Vince Neil parte bene, ma ormai si sa, la voce è quella che è ma, a mio parere, come si suol dire, se l'è portata a casa. Nikki Sixx è Nikki Sixx, urlando con orgoglio le sue origini italiane e sventolando un enorme tricolore, e Tommy Lee, il migliore a livello tecnico, fa sempre il Tommy Lee, nel suo monologo si chiede perché ci sia poca gente con la birra in mano, e poi "invita" gentilmente le ragazze ad esibire le loro grazie urlando "I love tette"!!!

Qualche sbavatura qua e là, qualche inciampo a livello acustico, ma anche grazie ai maxi schermi con immagini molto suggestive, è stato uno spettacolo degno della band. Si torna a casa con un po' di malinconia, ma pensando che tanto, alla fine, torneranno.... The future is our campeggiava sugli schermi. E loro, si, torneranno.

Efi Azzalin

INTERVIEW: HEROES AND MONSTERS

BY: Roby Comanducci

website: www.cathouse.it

Ciao Stef sono Roby Comanducci fondatore e giornalista di Cathouse Italia. È un vero piacere poterti porre alcune domande, il tuo album di debutto è una vera meraviglia (puoi leggere la recensione che ho fatto sul nostro web magazine che ha ottenuto quasi il massimo dei voti 4,5 su 5 https://www.cathouse.it/albums/item/674-heroes-monsters-heroes-and-monsters

Grazie mille Roby!!

La prima domanda è molto semplice. Come vi siete conosciuti e come è nata l'idea di realizzare questo disco, dal momento che venite tutti da background musicali diversi e avete suonato con così tanti artisti?

Will e io ci siamo conosciuti mentre eravamo in tour con Vasco Rossi nel 2014. Ci siamo subito trovati d'accordo musicalmente e personalmente e volevamo formare una band insieme. Alla fine abbiamo trovato Todd Kerns e sapevamo che era il pezzo perfetto per completare il puzzle.

Hai puntato su un rock potente, efficace, sicuramente con un arrangiamento moderno ma granitico e dirompente... sei d'accordo?

Grazie! Siamo rimasti fedeli a ciò che volevamo fare, ovvero realizzare un disco potente con molta emozione e creatività rimanendo fedeli alla classica forma di arte rock. Sempre ad altissima energia.

Chi è il compositore principale di “Heroes...”?

La stragrande maggioranza dell'album l'abbiamo composta tutti insieme come band, Will, Todd e io. Abbiamo anche collaborato con Niccolò Bolchi su 3 grandi canzoni. E Jordan, Brett e Jeff hanno contribuito alla causa...

Com'è stato il processo di registrazione, creazione e arrangiamento di questo album? C'è qualcosa in particolare che vuoi elencarci?

Fondamentalmente abbiamo dovuto farlo a lunga distanza a causa della pandemia. Ora puoi farlo in modo relativamente semplice creando tracce e inviandole su Internet mentre ognuno aggiunge le proprie parti. Prestando sempre particolare attenzione a non perdere la spontaneità. Pensiamo di aver fatto molto bene in questo... mantenendo la sensazione naturale e l'energia per tutto il tempo.

Pensi che sia un progetto parallelo o pensi che ci sarà un sequel come band e quindi altri lavori?

Oh, è una band! Ma dovremo vedere quanti tour mondiali potremo fare. Sicuramente vogliamo continuare a suonare e registrare come gruppo.

Quando crei una canzone, qual è la caratteristica principale da cui parti? E perché?

Ci sono modi diversi... di solito comincio con un riff di chitarra e da lì costruisco qualcosa. Successivamente trovare la melodia e talvolta il primo testo allo stesso tempo. Poi il resto viene poco alla volta. Quando qualcuno nella band ha un'idea, la mandiamo a tutti noi e decidiamo se aggiungerla o meno, e come

Potresti descrivere questo disco con l'aiuto di un solo aggettivo e dirci perché?

Pieno di sentimento. Nel modo in cui mettiamo le nostre anime nello scrivere, suonare e registrare questo album.

Attualmente il black metal, il grind e il symphonic death metal sono molto popolari. Cosa ne pensi di questi generi? Pensi ci sia ancora spazio per il sano rock'n'roll o i tempi sono cambiati ormai?

C'è sempre spazio per il tiramisù e quindi c'è sempre spazio per il ROCK!

Stef, sei davvero un eccellente chitarrista. Hai suonato con giganti come Alice Cooper, Y&T, Huey Lewis & The News e il nostro Vasco Rossi (solo per citarne alcuni). Puoi raccontarmi com'è stato suonare con loro e magari spiegarci il diverso approccio musicale di un chitarrista nel suonare le canzoni di queste band con stili diversi?

Grazie sei molto gentile. Ogni artista con cui ho lavorato ha uno stile diverso quindi devi adattarti e studiare per poter aggiungere i colori giusti a ogni band. Detto questo, ho sempre mantenuto il mio stile di suonare in ogni band con cui ho suonato. Penso che questa sia la chiave…. mantenere la propria personalità in ogni situazione.

Tecnicamente parlando: quale chitarra, amplificatori ed effetti usi di più?

Ho usato la mia Fender Stratocaster del 1991, la mia Les Paul Custom, una SG, e un paio di altre Stratocaster, 2 Marshall JCM 900, modificate da Massimo Mantovani di M-Tech Audio su Moderna Italia. Ho anche una pedaliera costruita e progettata da Massimo alla M-Tech. Ho un MXR Reverb e Dunlop Super Badass Distortion. Strymon Mobius e Timline Delay, Boss Compressor e un paio di altre cose.

Sono un fan dei grandi chitarristi quindi volevo chiederti se c'è qualcuno che ti ha ispirato quando hai iniziato da giovane e, attualmente, vorrei sapere quali sono i chitarristi che apprezzi di più e perché.... ..

Prima mio padre, che suonava Dylan e i Beatles per la famiglia. Poi BB King. Dopo essermi innamorato di Hendrix, Zeppelin e The Allman Brothers ho scoperto Jeff Beck e la mia vita è cambiata per sempre. Poi Pat Metheny ha avuto un impatto enorme e infatti puoi sentire la sua influenza sul mio modo di suonare anche nelle canzoni hard rock che suono.

ok Stef.....a proposito di tour, ne farai uno presto immagino per promuovere il disco? Verrai da noi in Italia?

OHHH YEAHH! Eccole!

Heroes & Monsters Italian Invasion Tour!

FEBRUARY 2023

09 Castel Di Sangro (AQ) - Cinema Teatro Italia

10 Rome - Kill Joy

11 San Benedetto Del Tronto - Florentia Rock Live

12 Piangipane (RA) - Teatro Socjale

14 Rome - Kill Joy

15 Palermo - Auditorium Teatro Golden Palermo

16 Catania - Ice Club (Ex Palaghiaccio)

17 Cermenate (CO) - Black Horse Pub

18 Medole (MN) - Teatro Comunale

19 Druento (TO) - Vertigo Rock Arena

Okappa Stef, siamo arrivati al termine, grazie per il tuo tempo e la tua gentilezza.

Grazie anche a te! Ci vediamo in TOUR!

 

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ENGLISH TRANSLATION

 

Hi Stef I'm Roby Comanducci founder and journalist of Cathouse Italy. It's a real pleasure to be able to ask you a few questions, your debut album is a real marvel (you can read the review I did on our web magazine which got almost the highest marks 4.5 out of 5 - https://www.cathouse.it/albums/item/674-heroes-monsters-heroes-and-monsters

Thank you so much Roby!!

The first question is very simple. How did you meet and how did the idea of making this record come about, since you all come from different musical backgrounds and have played with so many artists.

Will and I met while on tour with Vasco Rossi in 2014. We immediately hit it off musically and personally and wanted to form a band together. We finally found Todd Kerns and knew that he was the perfect piece to finish the puzzle.

You have bet on a powerful, effective rock, certainly with a modern but granite and disruptive arrangement...do you agree?
Thank you! We have stayed true to what we wanted to do, which was make a powerful record with lot’s of emotion and creativity while staying true to the classic rock art form. Always with super high energy.

Who is the main composer of “Heroes...”?

The vast majority of the album we all composed together as a band, Will, Todd, and myself. We also collaborated with Niccolò Bolchi on 3 great songs. And, Jordan, Brett and Jeff contributed to the cause.

How was the process of recording, creating and arranging this album? Is there anything in particular you want to list us?

Basically we had to do it long distance because of the pandemic. Now you can do it relatively easily by creating tracks and sending them over the internet while everyone adds their own parts. Always paying special attention to not lose the spontaneity. We think we did very well at that… keeping the natural feel and energy going throughout.

Do you think it's a side project or do you think there will be a sequel as a band and therefore other works?

Oh, it’s a band! But we will have to see how much worldwide touring we can do. We definitely want to keep playing and recording as a group.

6. When you create a song, what is the main feature you start from? And why?
There are different ways… usually I start with a guitar riff, and build something from there. Next finding the melody and sometimes the first lyric at the same time. Then the rest comes bit by bit. When someone in the band has an idea, we send it out to all of us and we decide whether to add it or not, and how

Could you describe this record with the help of just one adjective and tell us why?
Soulful. In the way that we put our souls into the writing, playing, and recording this album

Currently black metal, grind and symphonic death metal are very popular. What do you think of these genres? Do you think there is still room for healthy rock'n'roll or have times changed by now?
There’s always room for tiramisu and so there’s always room for ROCK

Stef, you are truly an excellent guitarist. You have played with giants such as Alice Cooper, Y&T, Huey Lewis & The News and our own Vasco Rossi (just to name a few). Can you tell me how it was playing with them and maybe explain the different musical approach of a guitarist in playing the songs of these bands with different styles?
Thank you very kindly for that. Each artist that I have worked with has a different style so you need to adapt and study to be able to add the right colours to each band. That being said, I have always kept my style of playing in every band that I’ve played with. I think that’s the key…. keeping your own personality in any situation.

Technically speaking: which guitar, amps and effects do you use the most?

I used my Fender Strat from 1991, My Les Paul Custom, an SG, and a couple other Strats, 2 Marshall JCM 900s, modified by Massimo Mantovani at M-Tech Audio on Moderna Italy. I have a pedal board also constructed and designed by Massimo at M-Tech. I have an MXR Reverb and Dunlop Super Badass Distortion. Strymon Mobius and Timline Delay, Boss Compressor and a couple other things.

11. I am a fan of great guitarists so I wanted to ask you if there is anyone who inspired you when you started as a young man and, currently, I would like to know which are the guitar players you most appreciate and why......
First my father, who played Dylan and Beatles for the family. Then BB King. After falling in Love with Hendrix, Zeppelin and The Allman Brothers I discovered Jeff Beck and my life changed forever. Then Pat Metheny has had a huge impact and in fact you can hear his influence on my playing even in hard rock songs that I play

ok Stef.....talking about touring, will you be doing one soon I guess to promote the record? Will you come to us in Italy?
OHHH YEAHH! Here it is!

Heroes & Monsters Italian Invasion Tour!

FEBRUARY 2023

09 Castel Di Sangro (AQ) - Cinema Teatro Italia

10 Rome - Kill Joy

11 San Benedetto Del Tronto - Florentia Rock Live

12 Piangipane (RA) - Teatro Socjale

14 Rome - Kill Joy

15 Palermo - Auditorium Teatro Golden Palermo

16 Catania - Ice Club (Ex Palaghiaccio)

17 Cermenate (CO) - Black Horse Pub

18 Medole (MN) - Teatro Comunale

19 Druento (TO) - Vertigo Rock Aren

We're done. Thank you for your time and kindness.

Thank you too! See you on TOUR!

 

 

 

Ciao a tutti carissimi, come ogni anno è d'uopo pubblicare il resoconto delle migliori uscite degli ultimi dodici mesi. Questo 2022 sicuramente ha portato ottimi album; possiamo notare una lodevole altalenanza tra il ritorno al disco di autentici “mostri sacri” che non hanno sbagliato il colpo e ci hanno regalato dischi freschi e ancora ad “alto voltaggio” e ottime uscite in campo sleaze (sempre e comunque dal fronte nord Europeo!). Infine spicca la presenza di acts italiani che nulla hanno da invidiare ai colleghi stranieri e ben si prestano a “dire la loro” nel prossimo futuro! Su tutti, decretiamo TOP ALBUM per Cathouse il nuovo SKID ROW! Sotto i titoli degli album potrete leggere un breve “estratto” dalle rispettive recensioni che ben riassume il lavoro.

Buona lettura

Roby Comanducci

 

*** TOP ALBUM***

SKID ROW “The Gang's All Here”
(earMusic)

….non ho altro da aggiungere se non un plauso alla sempreverde vena artistica della band, al lodevole guitar work che cesella riff assassini ed alla portentosa sezione ritmica. Gli Skid Row sono ancora in giro e il loro trono credo proprio sia ben lontano dall'essere usurpato. Acquisto obbligato!...”

 

...e in ordine sparso tutti gli altri best album....

 

 

ORIANTHI “Rock Candy”
(Frontiers Music srl)

“... un album che miscela rock, hard, blues, pop e alternative rock in un connubio di suoni eccezionali e una maestria nel guitar sound da vera axe man!!!! …..”

 

HOUSE OF LORDS “Saints And Sinners”
(Frontiers Music srl)

“...suono sontuoso, pomposo, a tratti edulcorato ma anche aggressivo nella migliore tradizione dell'arena rock sound! Trentatré anni non sono una “bazzecola” e il buon James lo sa bene; coadiuvato dagli appena menzionati ed eccelsi musicisti, da sfoggio ad un songwriting sopra le righe e a vocalizzi ancora potenti e modulabili come un tempo, non scalfiti dal passare del tempo..”

 

JOURNEY “Freedom”
(Frontiers Music srl)

“...non possiamo che rimanere estasiati dalla freschezza compositiva, dalla verve e dal mood che si respira per tutta la durata dell'album. Quindici canzoni che ammaliano sin dall'opener “ Together We Run” per concludersi con “Beautiful As You Are“ ...”

 

 

DEF LEPPARD “Diamond Star Halo”
(Mercury)

“...Questi cinque marpioni sono riusciti ancora nell'intento di deliziarci con un insieme di song molto valide, magari non capolavori o pezzi che passeranno alla storia, ma che sicuramente hanno dalla loro la giusta energia e, sempre, quel pizzico di maliziosa eufonia edulcorata al punto giusto e ruffiana nello stregare l'ascoltatore. Caratteristica che da sempre contraddistingue il “Leopardo Sordo”...”

 

CRASHDIET ”Automaton” 
(GoldenRobots / Crusader Records )

“...un disco senza pecche che porta avanti il sound dei Crashdiet nel migliore dei modi e che contribuisce sempre più a rendere questo combo musicale uno dei migliori acts attualmente in circolazione nel campo sleaze/glam/street mondiale...”

 

TREAT “The Endgame”
(Frontiers Music srl)

“... tornano al disco gli storici svedesi d.o.c, i Treat, con la formazione originale degli esordi! E lo fanno nel migliore dei modi inanellando una song frizzante e pomposa dietro l'altra, fattore importantissimo visto la longevità della suddetta band in auge dal lontano 1982...”

 

THE LOYAL CHEATERS "Long Run... All Dead!"
(Dead Beat Records)

“...impreziositi dalla voce della female singer Lena, una sorta di Joan Jett dei nostri giorni, il gruppo snocciola dieci song tra cui due cover “Surrender” dei maestri Cheap Trick e “Lock Up Your Daughters” degli Slade, un vero e proprio omaggio fatto dalla band verso i propri idoli. Siamo quindi al cospetto di un sound che abbraccia il glam rock fine anni settanta, l'attitudine punk, il glitter rock e sfocia nel glamour prima metà eighties...

 

SIMPLE LIES "Millennial Zombies"
(Sneakout Records & Burning Minds Music Group)

“... ascoltando brani quali “567 Hate!” (il primo singolo uscito ...nda) si viene rapiti dal sound a tratti ruffiano ma con tanta rabbia ed energia che rimanda a Crashdiet, HCSS oppure a importanti acts ottantiani come Skid Row e la frangia più street dell'hair metal. Tanto per capirci, i nostri sono più ancorati alla sponda “cattiva” del rock “stradaiolo”, sono sicuramente più affini a band come Bang Tango piuttosto che a D'Molls o Pretty Boy Floyd. Comunque, questi rockers bolognesi, hanno dalla loro una bella dose di originalità...”

 

SAXON “Carpe Diem”
(Silver Lining)

“Carpe Diem” è un fottuto disco di puro ed incontaminato Heavy Metal (notare le lettere maiuscole!!) come solo gruppi di questa caratura sono stati e sono ancora in grado di creare. Potente, diretto, ammaliante, incisivo, grintoso e con una sua precisa identità. Dopo tantissimi album i nostri potevano incorrere nell'album “fotocopia”, oppure nel platter monotono e ripetitivo; tutt'altro, qui siamo al cospetto di dieci song che sprizzano originalità pur facendo leva sull'ormai rodato sound style del gruppo..”

 

GIANT “Shifting Time”
(Frontiers Music srl)

“...il nuovo vocalist è sicuramente accreditato di un'ugola valida e modulabile al punto giusto per non far rimpiangere troppo Dan. Il pregio dei due membri originali rimasti è che non hanno minimamente stravolto lo stile della band e hanno scelto con accuratezza maniacale i nuovi musicisti per riproporre il loro classico sound cercando di omaggiare il passato proponendo sempre canzoni di altissimo livello. E' così è stato; “Shifting Time” è un eccellente album di Aor e pompous rock che non poteva che uscire dalla “scuola” di questa band statunitense...”

 

RECKLESS LOVE “Turborider”
(AFM Records)

“...questo nuovo “Turborider” si presenta subito bene andando a pescare il loro classico sound glamour addizionato con i soliti momenti e refrain accattivanti ma al contempo grintosi e -in certe tracce- un pizzico di elettronica, ma solo come arrangiamento...”

 

Intervista fatta al sottoscritto e raccolta da Underground Metal. Ovviamente ringrazio tutti: Luca Truzzo, Radio Enjoy Official e Underground Metal per la gentilezza. Qui sotto quanto riportato sul webmagazine e il link del vocale dell'intervista.

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Rob Comanducci ci racconta i suoi “passaggi musicali”. Nell’ultimo appuntamento con la rubrica radiofonica Undergroud Metal, il nostro Luca Truzzo ha ospitato Rob Comanducci, uno degli storici Dj Rock e Metal di Milano e dintorni. I due hanno parlato della situazione attuale, e di quello che concerne il ruolo ricoperto, appunto, da un Dj nel panorama musicale pesante. Potete ascoltare l’intervista con Rob Comanducci cliccando su LINK qui sotto

link interview

INTERVISTA:  MICHAEL SWEET - STRYPER

by Roby Comanducci

 

Abbiamo raggiunto il bravo Michael Sweet, fondatore dei Cristiani Stryper, autentica leggenda del Christian Metal mondiale e reduci da un folgorante e sempre più heavy album in studio....

 

La prima domanda è semplice; come ci si sente dopo quasi 40 anni di onorata carriera a uscire ora, nel 2022, con un album nuovo di zecca? Il titolo cita "The Final Battle" .... ma spero che non sia la vostra “battaglia finale”!!!

È fantastico. Sono sempre sbalordito dal fatto che siamo ancora qui a fare ciò che amiamo fare quasi 40 anni dopo. È un vero miracolo. Sono un uomo benedetto e grato e amo ogni minuto della mia vita, sono onorato di poterlo fare ancora.

 

Mi racconti un po' come è andata la fase di produzione di questo disco, visto il periodo che tutti abbiamo passato con il Covid?

Questo album è stato realizzato mentre stavo subendo un intervento chirurgico per i miei occhi. Ho avuto una retina distaccata ed è successo due volte. Quindi è stato molto difficile superare quel momento e poi dover scrivere l'album e poi registrarlo. Volevo rispettare i tempi e non riprogrammare la realizzazione dell'album, quindi ci siamo impegnati e anche se è stata dura, siamo stati in grado di farlo. Sono così felice di averlo finito!

Dopo aver ascoltato "The Final ...." lo trovo un ottimo album e suona davvero pesante. Forse anche più difficile del penultimo album. Sei d'accordo? Hai deliberatamente indurito il suono?

Penso che stiamo diventando più pesanti man mano che invecchiamo. Di solito è l'opposto per la maggior parte delle band. Con l'età diventano più morbidi, gli Stryper -al contrario- diventano più pesanti. Sarà anche perché sovente ascolto di più il vecchio materiale e vorrei tornare alle nostre radici. Voglio dare ai fan quello che vogliono ed è importante incorporare il nostro heavy sound nella musica. Non voglio “reinventare la ruota” e sperimentare così tanto da perdere il contatto con la nostra base allontanandoci dai nostri fan. Non è giusto.

Quindi qual è, secondo te, il miglior pregio di questo nuovo album?

Personalmente credo che questo sia il nostro miglior album fino ad oggi. So che molti fan discuterebbero con me su questo, ma è quello che credo. Sono molto contento di come è andata a finire e penso che stiamo migliorando man mano che andiamo avanti. Credo che il nostro meglio debba ancora venire. La prossima volta non vedo l'ora di fare un album ancora migliore di questo!

Sappiamo tutti che siete la band Christian Rock più importante del pianeta. I testi delle tue canzoni hanno sempre affrontato questioni religiose...puoi spiegarmi la magia di come sei riuscito in molti anni a mescolare testi positivisti e cristiani con musica puramente metal? Sicuramente un pregio e un grande valore!

L'abbiamo appena fatto, quanto hai detto lo puoi riscontrare su questo disco. Pensa che nel lontano 1983 mi ero sentito quasi obbligato di cambiare i testi e iniziai quindi a riscriverli. Stavamo vivendo di droghe, sesso e rock 'n' roll come ogni altra band di quel periodo ma poi ho iniziato a scrivere di Dio e cantare di Dio. Il resto è storia. Molte persone sembrano pensare che sia un espediente, ma non è un espediente. Non sceglieremmo mai di cantare qualcosa che non è popolare se volessimo fare soldi. Quindi questa è un'idea sciocca e un pensiero sciocco. Siamo tutti profondi uomini di fede ed esprimiamo la nostra fede e i nostri valori attraverso la nostra musica. Non è stata certamente una “mossa commerciale” scrivere testi Cristiani!

Secondo te Michael, un ragazzo, un adolescente di oggi, riesce a cogliere il tuo messaggio dai testi o si concentra maggiormente sul suono?

Penso che la maggior parte delle persone si concentri maggiormente sul suono. Almeno all'inizio. Poi, una volta che ascoltano la canzone e la musica, si immergono nei testi e può capitare che non riescono a “digerirli” o capire cosa stiamo dicendo. La nostra speranza è sempre di commuovere qualcuno con i nostri testi, col nostro messaggio e credo che alla fine ce la faremo.

È cambiato qualcosa nel tuo modo di comporre dopo tanti anni? Come nasce una canzone degli Stryper?

Una volta mi ci volevano mesi per scrivere una canzone ma non mi mancano affatto quei giorni. Adesso potrei scrivere una canzone al giorno e quindi, se ci sono 11 canzoni, mi ci vogliono 11 giorni. Una canzone al giorno. Mi piace guidare sotto pressione e mi piace guidare velocemente, questa potrebbe essere una metafora del mio attuale songwriting, non penso che uno debba passare giorni o mesi per scrivere una canzone se questa gli viene dal cuore nell'anima.

Un altro tuo grande vantaggio è il mantenimento stabile della formazione originale fatta eccezione per il ruolo di bassista. Pensi che questo abbia contribuito positivamente al tuo successo?

Assolutamente. È importante avere la maggior parte, se non tutta la formazione originale. Abbiamo tre su quattro della formazione originale e abbiamo inserito Perry Richardson che suonava con i FireHouse, sentivo che era perfetto musicalmente e spiritualmente. È una grande persona, un grande musicista e un grande cantante.

Se ti chiedessi di trovare una somiglianza tra "The Final Battle" e uno dei tuoi dischi del passato... quale sceglieresti?

Penso che sia una combinazione di mini album. Sento frammenti di “Soldiers Under Command” e “To Hell With The Devil”. Sento anche frammenti di “In God We Trust” e persino “The Yellow and Black Attack” all'interno di questo album (beh praticamente i migliori album della band, nda!). Ma sento anche sapori moderni, un mix di cose direi.

Devo congratularmi con te: sei sempre stato un ottimo vocalist e anche in questo album dimostri che il tempo non ha minimamente intaccato la tua voce. Qual è il tuo segreto?

Non ho un vero e proprio segreto. Cerco di prendermi cura di me stesso, di riscaldarmi prima di cantare e di prendermi cura della mia voce nel mio corpo. Ma non ho una lunga lista di segreti per mantenere intatta la mia voce. Scelgo le mie battaglie e anche se la mia voce è cambiata un po' nel corso degli anni, so cosa posso fare e so quali sono i miei limiti. Non cerco di allargare i miei confini o di abusare della mia voce

Una domanda particolare: come ti descriveresti come artista e come persona con l'aiuto di un solo aggettivo? E perché?

Onesto. Per me è importante essere onesto come musicista, come artista e come persona. Voglio sempre dire la verità ed essere un libro aperto. Questo significa per me più di ogni altra cosa.

Voi come band siete nati nel decennio dell'hair metal, del glamour e del class metal: cosa ne pensate dell'evoluzione che il music business e le mode hanno avuto negli ultimi anni? Sei contento di come sta andando o cambieresti qualcosa?

Eravamo decisamente nel posto giusto al momento giusto. Siamo cresciuti a Hollywood tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, quando ci fu un'esplosione di hard rock e metal. Eravamo proprio lì a viverla, a vederla e ad assaporarla. È stato un miracolo per noi essere in quel posto in quel momento. Sono molto grato per questo e penso che sia valso per il futuro, credo che per merito di quegli anni siamo ancora qui oggi.


Mi hai detto del tuo problema agli occhi. Insomma, è stato un periodo pesante; tuttavia, sembra che tu ne sia uscito nel migliore dei modi e tu l'abbia superato. Come stai ora. Fisicamente ed emotivamente?

Sto molto meglio ora. È stata una battaglia molto dura da superare per realizzare questo album in quel periodo ma sono andato avanti e ho insistito per farlo. Sono felice di averlo fatto e la mia vista sta migliorando lentamente ma inesorabilmente, ho ancora cure da fare, ma sono grato di poter vedere bene.

Ultima domanda: quando verrai in Italia per un tour???

Che ci crediate o no, ci stiamo lavorando nella speranza che si riesca l'anno prossimo. Se non riusciremo sicuramente nei prossimi anni faremo in Italia. Ci mancano tanto i nostri fans italiani e ci dispiacerebbe non poterci ancora venire. Ma conta che questo arriverà presto. Che Dio benedica tutti.

LINK RECENSIONE "The Final Battle" click here 

LINK VIDEO-SINGLE click here

 

ENGLISH TRANSLATION

 

The first question is simple; how does it feel after almost 40 years of honored career to come out now, in 2022, with a brand new album? The title mentions "The Final Battle" .... but he hoped it is not your final battle !!!

It feels amazing. I’m always blown away at the fact that we are still here doing what we love to do almost 40 years later. It’s a true miracle. I am a blessed and thankful man and I love every minute of it and I am honored to be able to do it still.

Can you tell me a bit how the production phase of this record went, given the period we all went through with Covid?

This album was made while I was undergoing surgery for my eyes. I had a detached retina and it happened twice. So it was very difficult getting through that procedure and then having to write the album and then record the album. I wanted to stay on schedule and not reschedule the making of the album so we follow through with everything and Even though it was tough, we were able to do so. I’m so happy we did.

After listening to "The Final ...." I find it a great album and it sounds really heavy. Maybe even harder than the penultimate album. Do you agree? Have you deliberately hardened the sound?

I think we are getting heavier as we get older. Usually it is the opposite for most bands. As they age they get softer. Striper gets heavier. I listen more to the old Stryper material and want to achieve getting back to our roots. I want to give the fans what they want and it’s important to incorporate our Heaviside in the music. I don’t want to reinvent the wheel and experiment so much so that we lose touch with our base and alienate ourselves from our Fanbase. That is not good.

So what is, in your opinion, the best value of this new album?

I personally believe that this is our best album to date. I know many fans would argue with me on that but that is what I believe. I’m very happy with how it turned out and I think we are getting better as we go along. I believe that our best is yet to come. I look forward to making an even better album next time around.

We all know that you are the most important Christian Rock band on the planet. The lyrics of your songs have always dealt with religious issues; Can you explain to me the magic of how you have managed over many years to mix positivist and Cristian lyrics with purely metal music? Definitely a merit and a great value!

We just did it. Back in 1983 I felt convicted to change the lyrics and I just started rewriting the lyrics. We were seeing about sex drugs and rock ‘n’ roll like every other band and then I started writing about God and singing about God. The rest is history as they say. A lot of people seem to think that it’s a gimmick but it’s not a gimmick. We would never choose to sing about something that is not popular if we wanted to make money. So that is a silly idea and a silly thought. We are deep man of faith and we express our faith and our values through our music.

In your opinion Michael, a boy, a teenager of now, can he get your message from the lyrics or does he focus more on the sound?

I think most people focus more on the sound. At least at first. Then once they listen to the song and the music they dive into the lyrics and can’t digest the lyrics and understand what they’re saying. Our hope is always to move someone with the lyrics in our message. I think eventually we do.

Has anything changed in your way of composing after so many years? How is a Stryper song born?

Are used to spend more time writing songs. Sometimes it would take me months to write a song. I don’t miss those days at all. Now I read a song a day for all the new albums. So if there’s 11 songs it takes me 11 days. One song per day. I enjoy riding under pressure and I enjoy riding quickly. I don’t think you need to spend days or months writing a song if it’s coming from the heart in the soul.

Another big advantage of yours is the stable maintenance of the original line up except for the role of bassist. Do you think this has contributed positively to your success?

Absolutely. It’s important to have most if not all of the original lineup. I know it is to the fence. We have three out of four of the original lineup. And we brought in Perry Richardson who used to perform play for fire house. So I feel that he is a perfect fit musically and spiritually. He’s a great person and a great player and a great singer.

If I asked you to "approach" and find a similarity between "The Final Battle" and one of your records from the past ... which one would you choose?

I think it is a combination of mini albums. I hear bits and pieces of Soldiers Under Command as well as To Hell with the Devil. I also hear bits and pieces of In God We Trust and even the yellow and black attack within this album. But I also hear modern flavors and twist along the way as well.

I have to congratulate you: you have always been an excellent vocalist and also in this album you show that time hasn't affected your voice in the slightest. What is your secret?

I don’t really have a secret per se. I try to take care of myself and warm up before I sing and take care of my voice in my body. But I don’t have a long list of secrets to maintain my voice. I choose my battles and although my voice has changed a little bit over the years, I know what I can do and I know what my limitations are. I don’t try to over stretch my boundaries or abuse my voice.

A particular question: how would you describe yourself as an artist and as a person with the help of a single adjective? And why?

Honest. It’s important for me to be honest as a musician, as an artist and as a person. I always want to tell the truth and be an open book. That means more to me than anything. I want people to get the real deal and nothing less.

You as a band were born in the decade of hair metal, glamor and class metal: what do you think of the evolution that the music business and fashions have had in recent years? Are you happy with how it is going or would you change something?

We were definitely in the right place at the right time. We grew up in Hollywood in the late 70s and early 80s when there was an explosion of hard rock and metal. We were right there living it and seeing it and tasting it. It was pretty miraculous for us to be in that place at that time. I’m very thankful for that and I think that’s a big part of why we are still here today.

I learned about Oz's health problems and also about your retinal eye problem. In short, it was a heavy period; however, it seems you have come out in the best way to overcome it. How are you now. Physically and emotionally?

I am doing much better now. It was a very tough battle to overcome to make this album during that time. But I pushed through and I insisted on doing so I’m not rescheduling. I’m so happy that I did. My vision is getting better slowly but surely and I have still more healing to do but I am thankful that I can even see right now.

Last question: when will you come to Italy for a tour ???

Believe it or not we are working on this in our hopes are to come next year. If that doesn’t work out, we will certainly put together a tour very soon in the next few years and come to Italy. We miss our Italian vans in love him so much and it breaks your heart to not be able to come yet. But count on this coming soon. May God bless everyone.

 

 

 

A.A.A

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