Line up: Kurt Kilfelt – bass, guitar, vocals, Ben Axeman – guitars, Ben Still - drums.

Tracklist: Long Haired Country Boy, Coughing on the House of Cards, Lies, Paleozic, Corpse Shoveler, Highway Patrol, Hammer Coming Down, Path of the Dead, The Reckoning

Brutti, sporchi e cattivi. Questo power rock trio proveniente da Washington è un vero calcio nei testicoli e un pugno nello stomaco per chiunque voglia addentrarsi nel loro monolitico sound. I nostri riescono a stemperare il rock'n'roll con dosi di doom rock/metal, heavy rock e suoni al limite della saturazione e compattezza sonora. Sono il giusto mix tra i Motorhead (il lead vocalist Kurt praticamente emula molto il sacrosanto Lemmy...nda) i Blue Cheer e i Black Sabbath (nei brani più cadenzati e lenti), aggiungendo al tutto una spruzzata di Lynyrd Skynyrd e Howling Wolf. Ecco. Mettete insieme quanto appena scritto dal sottoscritto e preparatevi ben bene per quando accenderete il vostro stereo di casa. Nulla di nuovo “sotto il sole” alcuni direbbero, e da una parte sono d'accordo, però l'adrenalina e l'energia sprigionata da questi tre energumeni la dice lunga sulla loro capacità di intrattenere i fans ai loro concerti e, perchè no, obbligare tutti voi che ascolterete “What a Weird HillTo Die On” ad un continuo e delirante headbanging in salotto. Biglietto da visita è l'opener “ Long Haired Country Bo” che nel suo doom rock lento e malato, ci nutre con una corposità e saturazione di chitarra di prim'ordine. Li preferisco però in song più “veloci” quali “ Highway Patrol” o “Lies” dove mi ricordano molto i Motorhead. C'è anche spazio per un brano “strumentale” (?!?), “Paleozic”, nulla di trascendentale, soprattutto visto il genere proposto dagli ODB, basato su ritmi lenti, doom rock e riff pesanti ma, aihmè, un po' troppo ripetitivi. Cosa dire? Un discreto album a cui non manca energia che però vedrei meglio espressa in chiave live piuttosto che su disco.

Roby Comanducci

Apr 16

 

 

 

Line up: Mike Tramp – vocals, Marcus Nand – guitars, Claus Langeskov – bass, Alan Tschicaja – drums, Sebastian Groset – keyboard, Christoffer Stjerne – harmonies

Tracklist: Lady Of The Valley, Little Fighter, Broken Heart, Love Don't Come Easy, Hungry, Cry For Freedom, Going Home Tonight, Wait, All The Fallen Men, Living On The Edge, Tell Me,
When The Children Cry

Mike Tramp esce con questo nuovo full lenght album "Songs of White Lion" che altri non è che una personale rivisitazione di alcune tra le più belle song incise nel periodo d'oro del “Leone Bianco”. Come ha citato lo stesso Mike alla presentazione del disco è un “suo personale modo “ di ricantare con lo spirito attuale e quindi la sua attuale voce che, ovviamente, non è più quella di 40 anni fa, e il “piglio” giusto per rielaborare queste piccole gemme musicali. Il disco è composto da ben dodici tracce che non hanno bisogno di presentazioni, soprattutto per i fans della band madre e il ri-arrangiamento risulta esser stato fatto nel migliore dei modi; questo grazie ad eccelsi musicisti che hanno accompagnato Tramp in questa avventura. Come non rimanere piacevolmente colpiti dall'esecuzione di perle quali "Lady of the valley", "Little fighter", "Broken heart", "Hungry" ma anche "Wait" e "When the children cry". Sicuramente è un disco di cover, è vero, ma tutte le song hanno una “presa” diversa dalle originali pur non discostandosi, ovviamente, dalla linea musicale di base. Un album ben studiato e molto orecchiabile e citerei l'interpretazione di "Living on the edge" come uno dei punti forti. Nell'insieme è molto gradevole all'ascolto e finite le tracce viene subito voglia di schiacciare ancora 'play' e riascoltare tutto dalla prima song.

Luca