Line up: Jack – vocals, D.B. - lead guitar, Michael - rhythm guitar, Fungo – bass, Andrew - drums

Tracklist: Heartbeat, 02. Scene Of The Crime, After Dark, Soul Punx, No Love, Red Eyes, Out Of Money, Who Fkd Who, One Last Day, Hero No.1

E' sempre con immenso piacere poter constatare che anche la nostra “Italietta” ogni tanto – e pur avendo dato vita ad una scena metal ristretta ma validissima tra fine settanta ed inizio eighties- si rifaccia viva presentandoci qualche combo di musicisti con la “M” maiuscola, gente che possa vivere di luce propria e non semplici e futili fotocopie del mercato d'oltreoceano. Ammesso e concesso che anche “oltreoceano” la situazione latita oramai da anni e gli acts più interessanti provengono dal nord europa noi, perlomeno, ogni tanto qualcosa di interessante lo buttiamo fuori. E' infatti il caso dei bravi Speed Stroke, band comunque oramai navigata e non certo alle prime armi, con all'attivo tre album (compreso questo nuovo “Scene...”), la partecipazione alla compilation-tributo alla memoria del compianto Deve Lepard (Crashdiet) e oltre 10 anni di live acts da soli e di supporto a band blasonate quali Reckless Love, Backyard Babies, Hardcore Superstar, Gotthard, Phil Campbell, Tigertailz e tanti altri. Il loro street/sleaze rnr è dirompente, sfacciato, grintoso e graffiante al punto giusto. Mai esagerato ma sempre calibrato e forte di una buona dose di originalità che, di questi tempi, non guasta certamente. Si sprecano gli anthem, gli up tempo veloci e carichi di adrenalina, i coretti ammiccanti che si conficcano nel cervello e non vanno più via, i brevi ma infuocati solos di chitarra e le cosiddette “party song”, tanto care negli anni ottanta e che qui vengono eseguite con perizia e maestria. Anche nei momenti più tranquilli come la semi-ballad 'No Love' i nostri riescono ad essere “cattivi” rimembrando le gesta dei mitici Twisted Sister (...e scusate se è poco!!!!!) oppure veloci e dirompenti come un treno nella funambolica ' Out Of Money'e duri e pesanti in stile Skid Row periodo “Slave to the Grind” nella bellissima title track. Non si riesce a star fermi durante l'ascolto di questo album e la voglia di ballare e pogare sul divano prende il sopravvento, soprattutto quando parte la veloce 'Soul Punx' che vi lascerà storditi come dopo una forte scossa elettrica. Intrigante anche la vera ballad 'One Lat Day', impreziosità da un'ottima interpretazione vocale del bravo singer Jack. Un album, questo “Scene of the Crime” che ogni amante del sano rock'n'roll deve assolutamente possedere. Bravi Speed Stroke, spero adesso di rivedervi presto (situazione virologica permettendo) ad uno dei vostri portentosi live!

Roby Comanducci

 

 

Line up: Jeff Scott Soto – vocals, Fabrizio Sgattoni – guitars, Alessandro Del Vecchio – bass, keyboards, guitars, chorus, Edu Cominato – drums, August Zadra – chorus, guitarson ‘Between The Lines’

Tracklist: CD1: Someone To Love, Mystified, Love’s Blind, Without You, Lesson Of Love, Paper Wings, Love Will Find A Way, Between The Lines, Living In A Dream, Wide Awake (In My Dreamland),Desperate. CD2: Drowning (live), 21st Century (live), Believe In Me (live), Look Inside Your Heart (live), Eyes Of Love (live), Band Intros (live), Soul Divine (live), Our Song (live), Holding On (live), I’ll Be Waiting (live), Stand Up – feat. Dino Jelusick (live)

Ed eccoci giunti al disco n°… mmm facile come inizio di recensione vero? Infatti, per non stare a consultare troppo Internet in cerca di informazioni, vi dirò subito: non è importante a quale uscita siamo arrivati, quanto è importante è che la carriera pluridecennale di Mr. Scoto continua e abbiamo tra le mani una sua nuova opera, dove possiamo goderci le sue indiscutibile doti vocali. Premettiamo l’unica nota preliminare che serve, ovvero che alla produzione e composizione in questo disco ci ha lavorato il “nostro” Alex del Vecchio, e lo dico non certo per orgoglio “nazionale” ma per rimarcare che, come peraltro ci si poteva attendere, abbiamo a che fare con un nuovo lavoro di questo ormai affermato polistrumentista, autore e produttore italiano, da cui naturalmente ci attendiamo un lavoro di qualità. Detto questo, la cosa migliore come sempre è passare all’ascolto e commentare quanto ci viene offerto. La partenza, nelle prime song, è all’insegna del classico e aggressivo power/heavy ottantiamo dove accanto alla grinta delle ritmiche la voce di Jeff si esprime in un territorio consueto (se così vogliamo dire); tornano facilmente alla mente diversi episodi pluricelebrati della sua carriera (Talisman, W.E.T.) in cui la timbrica potente si esprime in pezzi dall’architettura forse immediata ma impreziosita dalla caratura strumentale della band. Con le successive “Love’s blind” e “Without you” si passa a toni più pacati, con una ballad e una sorta di power ballad dove l’estensione vocale e l’espressività del singer dicono la loro. Procedendo con il disco troviamo una procedere attraverso variazioni di questo tipo, dal groove di “Love will find a way “ al lento epico di “Desperate”, passando per la title track, decisamente il picco del disco per me, una cavalcata ‘heavy molto diretta e che permette, accanto all’ugola di Jeff, di veder passare in rassegna le doti dei validissimi membri della sua band, a cominciare dall’axe-man Fabrizio Sgattoni. Ultima chicca, il disco 2: questo album contiene in aggiunta un set dei pezzi eseguiti durante l’esibizione del Frontiers festival del 2019, una sorta di greatest hits live. Serve aggiungere altro? Mi sembrerebbe strano. Quindi aggiungo solo: un ottimo disco, buon ascolto!

Nikki